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Ao Cuneo. Inaugurata al Santa Croce la nuova Ematologia

Benché i tempi dei lavori avviati con lo studio della progettazione intorno al 2004 siano stati abbastanza lunghi, non hanno tolto nulla alla modernità del reparto, costruito su una superficie di 850 metri quadrati, un costo di poco superiore a 1 milione e 800 mila euro, un sistema di “sterilità crescente strutturale”, spiega Paola Arneodo, capo dell’Ufficio Tecnico dell’Azienda.

11 APR - Una grande festa. Non ci sono parole più adatte per definire l’evento dell’inaugurazione del nuovo reparto di Ematologia dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, che si è tenuta sabato 9 aprile. Una festa alla quale hanno partecipato tutti: autorità civili, religiose e militari, cittadini, operatori sanitari e l’Ail, che opera a favore dei malati di leucemia e delle loro famiglie, rappresentata dalla presidente della sezione di Cuneo “Paolo Rubino”, Elsa Morra e dalla vice nazionale Maria Luisa Viganò.

La collaborazione dell’Ail con il S. Croce inizia nel 1999 e si concretizza, nel tempo, in un contributo di oltre 1,4 milioni di euro, tradotto in sostegni alla ricerca, tecnologie, sussidi economici alle famiglie in difficoltà e il finanziamento della progettazione e di parte dell’arredo del reparto. E poi le case Ail, realizzate tra il 2004 e il 2013 con 14 posti letto e oltre 1800 pernottamenti: spazi accoglienti per ospitare pazienti e familiari con maggiori difficoltà. “Perché la malattia – spiega Elsa Morra – coinvolge tutto il nucleo familiare e alla cura occorre affiancare sostegno psicologico e spesso aiuti economici. Ringrazio la direzione generale per l’apertura che ha sempre dimostrato nei nostri confronti e in particolare il dottor Bedogni con il quale abbiamo vissuto le prime importanti tappe di questo percorso.” La vice presidente nazionale, Maria Luisa Viganò: “Siamo 82 sezioni, con autonomia di bilancio, il che significa che tutto ciò che raccogliamo sul territorio viene investito in loco, i volontari Ail rappresentano la parte migliore del nostro Paese, Condivido con voi la gioia di questo straordinario risultato”.

Benché i tempi dei lavori avviati con lo studio della progettazione intorno al 2004 siano stati abbastanza lunghi, non hanno tolto nulla alla modernità del reparto, costruito su una superficie di 850 metri quadrati, un costo di poco superiore a 1 milione e 800 mila euro, un sistema di “sterilità crescente strutturale”, dice Paola Arneodo, capo dell’Ufficio Tecnico dell’Azienda, che ha seguito passo a passo i lavori. “E’ stata fondamentale – dice – la scelta dei materiali, ci sono impianti particolari con un sistema di condizionamento e una filtrazione dell’aria assoluta nell’area dedicata ai malati più gravi, che la rende simile a una sala operatoria, e poi specifici trattamenti antilegionella. Persino gli avvolgibili esterni, ricettacolo di polvere, sono stati sostituiti da meccanismi più moderni e funzionali all’ambiente.

L’ex primario Andrea Gallamini sottolinea l’importanza della presenza delle sale di discussione, per l’interdisciplinarietà degli interventi, oltre alla ricerca fatta sempre in funzione del paziente. Il direttore sanitario Paola Malvasio e il direttore della struttura Mariella Grasso ricordano i dati di attività e il livello professionale raggiunto: 500 ricoveri all’anno di cui 200 in day hospital, più di 14 mila prestazioni ambulatoriali (visite ma anche circa 2400 infusioni), circa 25 e 15 gli allotrapianti. Alta qualità e alto volume di prestazioni con l’85% dei pazienti provenienti dal territorio dell’Asl CN1, i restanti dalla CN2, ma anche dal resto del Piemonte e da altre regioni, in particolare la Liguria. Oggi il reparto è centro di riferimento a livello provinciale per le patologie ematologiche. Documentano l’eccellenza delle prestazioni anche l’accreditamento e la partecipazione a impegnativi studi clinici.

Un grazie a tutti dal direttore generale Corrado Bedogni: “Le comunità di questa provincia dimostrano ancora una volta l’attenzione verso la cosa pubblica, con interventi concreti e uno slancio solidaristico che dimostra come si possano insieme realizzare grandi sogni. E’ una bella giornata, sono convinto ne seguiranno altre". All’evento ha partecipato la famiglia di Paolo Rubino, il vero motore per la nascita dell’Ail in provincia di Cuneo.
 

11 aprile 2016
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