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Piemonte. “Spendere meno o spendere meglio? Il contributo della Ebm”. Convegno al Le Molinette

Spreco, inefficienza, inappropriatezza ma anche corruzione, incompetenza, medicina difensiva, conflitti di interesse, sproporzione tra costo e valore reale delle nuove tecnologie. Sono alcune delle cause di spreco che minano il Sistema sanitario e di cui si parlerà al convegno in programma il 22 maggio alla Città della Salute e della Scienza di Torino.

21 MAG - In che modo risparmiare in Sanità senza intaccare il diritto fondamentale di ognuno di noi a ricevere cure adeguate? Come difendere il Servizio Sanitario Nazionale dai tagli lineari che rischiano di aumentare ancora di più iniquità ed inappropriatezze? Per cercare di trovare delle risposte a questi cruciali interrogativi il 22 maggio si terrà a Torino nell’Aula Magna dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino in corso Bramante 88, il convegno organizzato dall’Associazione Alessandro Liberati – Network Italiano Cochrane (AL-NIC) www.associali.it “Spendere meno o spendere meglio? Il contributo della medicina basata sulle prove”.

Nonostante il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) non sfiguri affatto nel panorama internazionale, sia per risultati di salute sia per i costi ancora relativamente contenuti, è tuttavia innegabile che le difficoltà economiche del Paese da un lato, e le molte criticità interne al suo funzionamento dall’altro, impongano un’attenta analisi dei problemi ed una tempestiva ed efficace strategia di interventi correttivi.

Anche se è piuttosto difficile produrre delle stime su quale sia la quota del finanziamento destinato al SSN che si disperde per varie ragioni (spreco, inefficienza, inappropriatezza) e sulle cause determinanti (corruzione, incompetenza, medicina difensiva, conflitti di interesse, eccessiva medicalizzazione, sproporzione tra costo e valore reale di molte nuove tecnologie, ecc.), è verosimile che questo fenomeno sia di ampie proporzioni. Tuttavia, accanto alla necessaria riduzione degli sprechi, si deve tenere presente che è altrettanto importante spendere meglio: per riallocare le risorse in modo prioritario su interventi più efficaci e sostenibili e su molte aree del SSN, di natura sia assistenziale, sia di ricerca clinica orientata al miglioramento della qualità dell’assistenza nella pratica corrente.

“Data la rilevanza e la complessità dei temi affrontati – spiegano gli organizzatori - è sembrato utile coinvolgere relatori con specifiche responsabilità e competenze, chiedendo a ciascuno di essi di produrre elementi di conoscenza e contributi alla riflessione: tecnici, esperti e decisori sono stati chiamati a discutere questi delicati argomenti, sottolineando in particolare quale contributo possa derivare da un uso critico delle prove disponibili per identificare gli obiettivi di spesa sui quali intervenire e per scegliere le modalità più efficaci ed eque per ottenere i risultati desiderati”.

“Pur consapevoli che la medicina basata sulle prove (Evidence-based Medicine, EBM) non sempre fornisca conoscenze sufficienti per informare scelte complesse in Sanità, è tuttavia convinzione ormai largamente condivisa (almeno nella comunità scientifica) che un uso attento e trasparente delle migliori prove disponibili nei processi decisionali sia razionalmente ed eticamente irrinunciabile”.

La sessione del mattino, moderata da Marina Davoli e da Fulvio Moirano, si aprirà con una relazione da parte di un rappresentante del Ministero della Salute (Renato Botti) sui macro problemi del SSN, alla quale seguiranno un approfondimento sul rapporto tra pubblico e privato da parte di un’economista sanitaria (Nerina Dirindin), esperienze di interventi di razionalizzazione dei servizi a livello regionale (Giovanni Bissoni) e ospedaliero (Giovanna Baraldi), riflessioni sul rapporto diretto con i pazienti da parte del medico di medicina generale (Guido Giustetto), un contributo da parte di un rappresentante dell’associazionismo dei pazienti sui problemi della spending review (Claudio Castegnaro) e le implicazioni di queste politiche in termini di diritti della persona (Vladimiro Zagrebelsky).

Nella sessione del pomeriggio, moderata da Teresa Cantsani ed Ottavio Davini, la prima relazione, affidata a John Joannidis (professore di Health Research and Policy alla Stanford University), affronterà il tema degli sprechi nel mondo della ricerca che, pur con diverse modalità, si stima che rappresentino circa l’85% di quanto viene investito.

Seguiranno una relazione centrata su corruzione ed illegalità (Vittorio Demicheli) e due relazioni affidate all’Associazione Italiana di Epidemiologia, centrate su inefficienze e sprechi nella prevenzione primaria (Fabrizio Faggiano) e nella prevenzione secondaria (Nereo Segnan).
Per partecipare è necessario iscriversi sul sito (http://associali.it/riunione-annuale-2015-iscrizione-per-non-soci/).
 

21 maggio 2015
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