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Ancona. Impiantato mini-pacemaker di ultima generazione

Il nuovo dispositivo, mininvasivo, è indicato per il trattamento di pazienti a rischio di morte con blocco AV, ha un decimo delle dimensioni di un pacemaker tradizionale. Una sorta di pacemaker “invisibile” che viene inserito dall’inguine del paziente e fissato con delle piccole ancore al cuore. La prima procedura ad opera dell’équipe di Antonio Dello Russo. La soddisfazione del dg Ospedali Riuniti e del Governatore

04 GIU - Gli Ospedali Riuniti di Ancona sono il primo ospedale in Italia e il terzo in Europa a impiantare il pacemaker più piccolo al mondo. La struttura ha adottato la tecnologia Micra AV, il pacemaker minuscolo in grado di garantire sincronia atrioventricolare (AV).

Il nuovo dispositivo, indicato per il trattamento di pazienti a rischio di morte con blocco AV, ha un decimo delle dimensioni di un pacemaker tradizionale. Una sorta di pacemaker “invisibile” che viene inserito dall’inguine del paziente e fissato con delle piccole ancore al cuore, viene spiegato.

La prima procedura in Italia - riferisce una nota degli Ospedali riuniti di Ancona - è stata eseguita il 1° giugno Antonio Dello Russo, noto elettrofisiologo arrivato di recente alla guida della squadra degli Ospedali Riuniti di Ancona e della Clinica Universitaria di Cardiologia – Università Politecnica delle Marche, insieme alla sua équipe di Medici e Tecnici (Gino Grifoni; Manuel Antonio Conti; Agostino Misiani; Danila Contaldo).
L'impianto è stato portato a termine in una paziente che rischiava la vita a causa di un disturbo del cuore, il blocco AV, che non le permetteva di essere sottoposta a un altro intervento.

“È veramente motivo di orgoglio constatare - afferma il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli - che la nostra Sanità prosegue nelle attività di eccellenza nonostante la grave emergenza che ci ha visto tutti impegnati negli ultimi mesi. Siamo consapevoli delle grandi professionalità che operano all’interno del nostro Sistema Regionale e questo è, ancora una volta, uno dei moltissimi esempi”.

“Le Marche - spiega il direttore generale degli Ospedali Riuniti Michele Caporossi - annoverano oggi tra le alte specializzazioni anche l’elettrofisiologia, che sempre di più dà risposte efficaci a pazienti complessi per i quali è sempre stata alta la propensione ai viaggi della speranza, specialmente verso il nord Italia. Oggi di questo non c’è più bisogno”.

Il Blocco AV è una tipologia di blocco cardiaco in cui risultano compromessi i segnali elettrici tra le camere del cuore (gli atri e i ventricoli). Il pacemaker, il più comune strumento per trattare i blocchi AV, ripristina il normale ritmo cardiaco.

Storicamente il tradizionale pacemaker è impiantato sottopelle in regione pettorale e collegato al cuore grazie a dei fili chiamati “elettrocateteri”. Comparabile in dimensioni ad una compressa di vitamine, Dello Russo ha scelto di utilizzare il dispositivo Medtronic Micra AV per la capacità di erogare terapia con un approccio mininvasivo.

Dal momento che il Micra AV non richiede elettrocateteri o la creazione di una “tasca” chirurgica sottopelle, le possibili complicanze relative a tasca ed elettrocateteri sono eliminate, così come qualsiasi traccia visibile del dispositivo stesso.

04 giugno 2020
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