Cannabis terapeutica. Pergolesi (5 Stelle) presenta interrogazione su difficoltà accesso alle terapie
L’interrogazione, che sarà discussa domani, prende le mosse dal fatto che, “a 2 anni dall’approvazione delle legge n. 26 del 7 agosto 2017, continuano a pervenire diverse segnalazioni sulla difficoltà di molti pazienti a reperire in maniera continuativa ed ottimale la quantità di prodotto per la terapia”. Per la consigliera “è fondamentale che la cannabis terapeutica sia sempre disponibile, evitando alle persone malate un problema in più da dover risolvere”. IL TESTO
25 MAG - A che punto è, nelle Marche, lo stato di attuazione della legge sull’uso terapeutico della cannabis?Quanti sono i pazienti in cura con farmaci cannabinoidi? Quanta la quantità e la spesa complessiva per l’acquisto dei farmaci importati dall’estero e quella per l’acquisto dei farmaci provenienti dall’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze? Quali sono le farmacie dove vengono dispensati i prodotti magistrali e con quali percentuali? Sono queste alcune delle domande a cui dovrà rispondere la Regione Marche martedì, nel corso della discussione in Aula sull’interrogazione presenta dalla consigliera regionale del M5S
Romina Pergolesi.
“A 2 anni dall’approvazione delle legge n. 26 del 7 agosto 2017 – evidenzia la consigliera regionale -, continuano a pervenire diverse segnalazioni sulla difficoltà di molti pazienti a reperire in maniera continuativa ed ottimale la quantità di prodotto per la terapia”.
Pergolesi evidenzia come i farmaci a base di cannabinoidi siano da anni impiegati nel trattamento dei sintomi di diverse patologie. “In particolare, la sclerosi multipla, le lesioni del midollo spinale, il dolore cronico, la nausea e il vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, la fibromialgia, l'epilessia, alcune forme cancerogene e altre malattie invalidanti resistenti alle terapie convenzionali, anche in ambito veterinario. È pertanto fondamentale che la cannabis terapeutica sia sempre disponibile, evitando alle persone malate un problema in più da dover risolvere”, conclude la consigliera ricordando che “qualora risulti necessaria la coltivazione di ulteriori quote di cannabis oltre quelle coltivate dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, possono essere individuati, con decreto del Ministro della salute, uno o più enti o imprese da autorizzare alla coltivazione nonché alla trasformazione, con l'obbligo di operare secondo le Good agricultural and collecting practices (GACP)”.
25 maggio 2020
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