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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Studi e Analisi

Influenza. Picco superato la settimana scorsa. Incidenza più bassa rispetto ad altri anni. Fino ad oggi colpiti 2,5 milioni di italiani

di Viola Rita
immagine 13 febbraio - Da metà ottobre ad oggi l’influenza ha colpito soprattutto bambini fino a 4 anni. A rivelarlo, l’ultimo rapporto InfluNet. Registrato il picco nell’ultima settimana di gennaio, (incidenza di 6,28 casi per 1000 assistiti). Migliora la situazione a febbraio, ma ancora alti i livelli nelle Marche e in Campania. IL RAPPORTO
Circa due milioni e mezzo di italiani sono stati colpiti dall’influenza da metà ottobre ad oggi, per lo più bambini da 0 a 4 anni. A rivelarlo il Rapporto InfluNet, il quindicesimo della stagione, che monitora l’andamento e i dati dell’influenza nella popolazione italiana. Nella stagione 2013-2014, il picco dell’influenza si è registrato nell’ultima settimana di gennaio (la quinta del 2014). Il livello di incidenza finora registrato è inferiore a quello osservato nella maggior parte delle precedenti stagioni influenzali.
 
L’influenza ha toccato ‘il suo massimo’ nell’ultima settimana di gennaio, con un livello di incidenza (che esprime in media il numero di casi) pari a 6,28 casi su 1000 assistiti. Il valore è sceso già nella prima settimana di febbraio a 6,10 casi su 1000. Dall’inizio della sorveglianza InfluNet - circa a metà ottobre - ad oggi, si contano due milioni e mezzo di persone colpite dall’influenza: al primo posto nella ‘classifica’ i piccoli da 0 a 4 anni, per i quali l’incidenza nell’ultima settimana di gennaio è stata di 19,69 casi su 1000 assistiti e nell’ultima settimana è stata di 17,73 casi per mille assistiti, seguiti dai bambini fino a 14 anni (11,07 casi su 1000 nell’ultima settimana), dalle persone da 15 a 64 anni (5,14 casi su 1000) e da quelle dai 65 anni in su (2,03 casi su 1000).
 
Il livello di incidenza finora registrato è inferiore a quello osservato nella maggior parte delle precedenti stagioni influenzali. Ad eccezione della stagione 2005-2006, che ‘vince il premio’ come stagione ad incidenza influenzale più bassa, come si vede dal grafico Incidenza delle sindromi influenzali (ILI) in Italia stagione 2004/2005 – 2013/2014, presentato nel Rapporto,
I Rapporti si basano su dati forniti da“medici sentinella” provenienti dalle varie regioni italiane, il cui numero può variare di settimana in settimana (da 800 a oltre 1030 unità), che invia dati sulla frequenza influenzale dei propri pazienti: la popolazione degli assistiti in sorveglianza è mediamente pari a 1.272.932 assistiti a settimana, cioè circa il 2,1% dell’intera popolazione. A partire da questi dati e dal campione rappresentativo, vengono effettuate le stime che riguardano la totalità della popolazione italiana.   
 
In particolare, nella tabella dei risultati regionali, si osserva come la quinta settimana dell’anno sia stata quella a maggiore intensità dell’incidenza di casi di influenza, soprattutto in queste regioni, che in quei giorni hanno il ‘bollino rosso’, cioè un’incidenza pari o superiore a 9 casi su 1000 assistiti: Umbria, Marche, Campania e Calabria; mentre la Valle d’Aosta ha avuto questo elevato livello di incidenza nella terza e quarta settimana dell’anno. Attualmente, nella sesta settimana del 2014, in alcune regioni il livello di incidenza è basso, in particolare in Friuli Venezia Giulia, Puglia, Molise e nella P.A. di Bolzano; mentre il ‘livello rosso’ rimane per la Campania e le Marche, dove si osserva ancora un livello alto dell’incidenza alimentato soprattutto dalle classi di età pediatrica.

Il Rapporto sottolinea che l’incidenza osservata in alcune regioni è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato, al momento, i loro dati.
InfluNet è coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in collaborazione con il Centro Interuniversitario per la Ricerca sull’Influenza (CIRI) di Genova e il sostegno del Ministero della Salute. La rete si avvale del contributo dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, dei referenti presso le Asl e le Regioni.
L’ISS svolge un ruolo di coordinamento tecnico-scientifico a livello nazionale in quanto aggrega settimanalmente i dati raccolti dalle due emireti (una è coordinata dall’ISS stesso e l’altra dal CIRI), li analizza e produce un rapporto settimanale con i risultati nazionali. 
Per la sorveglianza epidemiologica, in particolare, il gruppo di coordinamento nazionale dell’ISS ha sede presso il Reparto di Epidemiologia delle Malattie Infettive del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS).
 
Viola Rita
13 febbraio 2014
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