Stabile il numero di casi di sindromi simil-influenzali in Italia. Il livello di incidenza, nella 50ª settimana del 2021 (13-19 dicembre), è pari a 4,4 casi per mille assistiti.
L’ultimo bollettino Influnet dell’Iss segnala anche questa volta che la maggior parte dei casi di sindrome simil-influenzale segnalati sono riconducibili ad altri virus respiratori diversi da quelli influenzali la cui circolazione è di tipo sporadico.
I casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 262.000, per un totale di circa 2.075.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
Nella stagione 2019-20 (ultima in cui è stata osservata un’epidemia stagionale di sindromi simil-influenzali), in questa stessa settimana, il livello di incidenza era pari a 3,49 casi per mille assistiti inferiore a quello osservato nell’attuale stagione (4,42).
Colpiti maggiormente restano i bambini al di sotto dei cinque anni di età, in cui si osserva, in quest’ultima settimana, un’incidenza di sindromi simil-influenzali pari a 15,1 casi per mille assistiti, stabile rispetto a 14,7 registrato nella precedente settimana.
Nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza è invece di 5,36; nella fascia 15-64 anni di 4,14 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni di 2,28 casi per mille assistiti.
In questa settimana di osservazione sono stati segnalati 396 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete InfluNet e, tra i 387 analizzati, 4 (1%) sono risultati positivi per influenza.
In particolare, 3 sono risultati di tipo A (2 di sottotipo H3N2 e 1 non ancora sottotipizzato) e uno di tipo B. Nell’ambito dei suddetti campioni analizzati, 80 sono risultati positivi al SARS-CoV2.
Nel complesso, dall’inizio della stagione, sono stati identificati 15 ceppi di tipo A e 4 di tipo B.
Due Regioni (Val d’Aosta, Calabria) non hanno ancora attivato la sorveglianza InfluNet.
Tra le Regioni che hanno attivato la sorveglianza, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale.