4 giugno -
"Il ruolo della sanità integrativa è quello di affiancamento al sistema sanitario obbligatorio. In particolare ritengo sia molto efficace ad integrare su tutta una serie di prestazioni su cui sono in atto dei meccanismi di razionamento, penso in particolare all'area extraospedaliera e ad alcune attività di laboratorio. In queste aree il Ssn, per via anche delle riforme sul 'superticket' piuttosto che dei Piani di rientro, ha fatto un passo indietro non tanto in termini di livello di copertura ma in termini di fruibilità. Penso che in tutti questi casi i fondi sanitari integrativi possano sopperire in modo importante aiutando i cittadini ad avere un maggiore accesso a questo tipo di cure". Così
Marco Vecchietti, Direttore di Previmedical S.p.A, ha commentato la situazione legata ai fondi sanitari integrativi nel nostro Paese, a margine del
Welfare Day 2013 svoltosi oggi a Roma.
"Non vedo in tutto questo una logica conflittuale tra una sanità privata o assicurata attraverso i fondi sanitari e una sanità pubblica - ha detto - In realtà il fondo sanitario va a supportare il Ssn in quel segmento che oggi è crescente dell'out of pocket. Perchè è logico che il razionamento delle risorse produce uno spostamento del cittadino sulla spesa privata. Il fondo sanitario integrativo può intervenire proprio in questo meccanismo. Come può anche intervenire in modo importante e sinergico con il Ssn addando a coprire progressivamente sempre più l'area dell'intramoenia, che oggi è un'area in termini di costo meno efficiente della prestazione svolta nel privato puro. Ciò nonostante resta un'area fondamentale del Ssn perchè consente di mantenere al suo interno i professionisti di maggiore specializzazione".
"Il ruolo del fondo integrativo non deve più essere interpretato solo nella logica di fornitore di coperture quali quelle per l'odontoiatria e la non autosufficienza - ha concluso Vecchietti - ma deve riuscire ad coinvolgere segmenti come la diagnostica, la specialistica e l'intramoenia, nei quali di fatto la spesa out of pocket è crescente e c'è quindi bisogno di un'integrazione non solo economica ma anche in termini di fruibilità".
Giovanni Rodriquez