22 ottobre -
"Siamo ancora in pandemia sebbene la circolazione del virus sia più limitata rispetto ad altri Paesi dove la curva si muove in modo diverso: ma se noi siamo in una fase di controllo è anche perché continuiamo a mantenere comportamenti di prudenza". Lo ha ricordato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, durante la conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio regionale della Cabina di regia.
"L'obiettivo - ha aggiunto Brusaferro - è quello di tornare alla piena socialità, ad una nuova normalità ma in questo momento dobbiamo sforzarci di mantenere la curva contenuta, coprire le categorie più fragili e garantire attività come la scuola".
Anche secondo il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, è comunque fondamentale in questo momento mantenere la prudenza. "Ci sono Paesi come il Regno Unito - ha sottolineato Rezza - che pur avendo coperture vaccinali elevate hanno ancora 50mila casi al giorno di Covid. Dunque se continuiamo a mantenere in piedi delle misure precauzionali e dei comportamenti ispirati alla prudenza, ciò è di buon senso. Ci sono invece Paesi che immediatamente hanno lasciato tali misure e comportamenti e probabilmente questo aiuta il virus a circolare più velocemente. Da noi il mantenimento delle mascherine e altre misure sta aiutando".
Quanto ai vaccini, la protezione conferita "sembra essere molto buona nei confronti della malattia", ha ricordato Rezza. Un po' meno "nei confronti dell'infezione, vuoi perché la variante Delta conferisce una parziale minor efficacia dell'immunizzazione, vuoi perché ci sono persone vaccinate molto molto tempo fa e sono magari le persone più a rischio. Da qui nasce la necessità di attenzionare questo fenomeno - ha sottolineato il Dg - ed eventualmente dare maggiore enfasi non solo al completamento della campagna vaccinale per quanto riguarda il ciclo primario, ma anche per quanto riguarda terza dose nelle persone a maggior rischio di complicanze".