(Reuters Health) – Secondo un ampio studio svedese basato sulla popolazione, gli anziani con una ridotta funzionalità renale potrebbero essere esposti a un maggior rischio di sviluppare demenza.
“Anche una lieve riduzione della funzionalità renale è stata correlata a un rischio aumentato di patologie cardiovascolari e infezioni e vi sono crescenti evidenze di un rapporto tra reni e cervello”, commenta
Hong Xu, del Karolinska Institute di Stoccolma, prima autrice dello studio.
Xu e colleghi hanno analizzato l’associazione della velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) con il rischio di demenza (definito come una nuova diagnosi di demenza o l’inizio di terapie per la demenza) in oltre 329.000 residenti di Stoccolma, seguiti per una media di cinque anni. I partecipanti avevano almeno 65 anni e non presentavano demenza nell’anamnesi né assumevano una terapia sostitutiva renale.
Durante il follow-up, il 5,8% ha ricevuto diagnosi di demenza. Con il calo della funzionalità renale, il tasso di demenza è aumentato.
In persone con una eGFR normale compresa tra 90 e 104 ml/minuto sono emersi sette casi di demenza per 1.000 persone-anno. Al contrario, nei soggetti con nefropatia grave (eGFR< 30 ml/min) sono stati rilevati 30 casi di demenza per 1.000 persone-anno.
Dopo un aggiustamento multivariabile, gli individui con nefropatia cronica moderata (eGFR da 30 a 59 ml/min) presentavano un rischio del 71% superiore di sviluppare demenza rispetto a quelli con una funzionalità renale normale (HR, 1,71; intervallo di confidenza al 95% da 1,54 a 1,92) e i soggetti con nefropatia grave avevano il 162% in più di rischio (HR, 2,62; IC 95% da 1,91 a 3,58).
In un sottogruppo di 205.622 persone sottoposte a molteplici prelievi ematici in un anno, i ricercatori hanno riscontrato che un calo più netto nella eGFR durante questo periodo si associava anche a un maggior rischio di diagnosi di demenza più avanti nel corso del tempo.
Un caso di demenza su 10 potrebbe essere attribuito a un eGFR di 60 ml per minuto o meno; secondo i ricercatori si tratta di una percentuale superiore di casi di demenza rispetto a quelli attribuiti ad altri fattori di rischio per demenza come patologie cardiovascolari e diabete.
“Il nostro studio identifica la nefropatia cronica come possibile fattore di rischio per demenza; tuttavia, anche se mostra un’associazione, non prova che ne sia la causa”, sottolinea Hong Xu.
“Sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire le ragioni esatte di questa associazione. Tuttavia, i nostri risultati aumentano la consapevolezza del legame tra queste due condizioni e potrebbero aiutare gli operatori sanitari a sviluppare e implementare strategie per eseguire esami per verificare la presenza di una nefropatia e monitorare la funzionalità renale in persone a rischio di demenza”.
Fonte: Neurology
Megan Brooks
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)