(Reuters Health) – Le persone che soffrono di apnee ostruttive del sonno (OSA) hanno più probabilità di perdere il lavoro rispetto a coloro che non soffrono di questo disturbo respiratorio. È la conclusione cui è arrivato un gruppo di ricercatori, coordinato da
Gracela Silva dell’Università dell’Arizona di Tucson. Lo studio è stato da Sleep Health.
Il team ha esaminato i dati su salute e occupazione di 261 adulti che avevano subito la perdita involontaria del lavoro nei 90 giorni precedenti e che si erano sottoposti a un esame per valutare le apnee notturne. 151 partecipanti non soffrivano di OSA, 71 ne soffriva in forma lieve e 29 soffrivano di una forma da moderata a grave, con almeno 15 eventi respiratori l’ora.
Complessivamente, poi, 117 persone, pari al 44,8% del campione, avevano perso il lavoro. Rispetto alle persone senza apnee, quelle con OSA lieve e da moderata a grave avevano maggiori probabilità di riferire perdite di lavoro involontarie multiple, con, rispettivamente, un odds ratio di 1,55 e 2,46, dopo aver tenuto conto di età, sesso, etnia, lavoro a turni, tipo di lavoro e se il contratto era a ora o di tipo dipendente.
“L’OSA è una condizione associata a eccessiva sonnolenza diurna e a problemi a livello di prestazioni mentali e fisiche”, osserva Gracela Silva “È associata anche a un aumento dell’assenteismo, con ripercussioni sull’efficienza che esitano nella risoluzione del rapporto di lavoro”.
Fonte: Sleep Health
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)