Nel parere, elaborato dal gruppo di lavoro coordinato da Silvio Garattini - ed allegato a fondo pagina -, il Comitato sottolinea come “l’etica richieda la piena disponibilità dei dati – con regole ben definite – a società scientifiche o associazioni di pazienti e consumatori, limitatamente ai dati farmaco-tossicologici ed agli studi clinici, visto che i pazienti partecipano gratuitamente e con rischio (seppur limitato) alla sperimentazione”. Nonostante le “industrie farmaceutiche ritengono che sia un loro diritto mantenere il segreto per evitare la diffusione di informazioni che potrebbero essere utili alla competizione”, il Cnb auspica che “venga tolto il segreto, perché è opportuno far prevalere l’interesse degli ammalati rispetto agli interessi degli industriali”.
28 giugno 2010
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