Sembra che il picco epidemico per l’influenza sia alle porte, se non già arrivato, visto il brusco aumento di casi che si è registrato nell’ultimo mese e in particolare nelle ultime tre settimane. Secondo i
dati Influnet il livello di incidenza totale negli ultimi sette giorni di gennaio è arrivato agli 8,66 casi per mille assistiti, che in numeri assoluti corrisponde a 525.300 concittadini malati. La stima totale, dall’inizio della sorveglianza, arriva così ai 2.200.000 casi.
Le rilevazioni parlano chiaro. Appena tre settimane fa si sono superati i 4 casi ogni mille assistiti. Un numero che è cresciuto poi a grande velocità, tanto da risultare raddoppiato nell’ultimo rapporto. Ma è forse un altro il dato che più dimostra quanto l’aumento dei casi di influenza sia stato rapido: fino alla prima settimana di gennaio – ovvero nei primi tre mesi di monitoraggio – erano stati appena un milione i nostri concittadini che erano rimasti a casa a causa del male stagionale. Ma sono stati addirittura di più, un milione e centomila, gli italiani che hanno contratto il virus influenzale solo nelle ultime tre settimane.
Le età più colpite sono – come sempre – quelle pediatriche, in cui si osserva un brusco aumento del livello dell’incidenza, alimentato soprattutto dai bambini al di sotto dei 5 anni di età. Nella fascia tra 0 e i 36 mesi, l’incidenza ha superato 30 casi ogni mille piccoli pazienti, una percentuale che lo scorso anno era stata appena sfiorata (nella passata stagione il numero si era fermato a 29,12 casi ogni 1000).
In alcune regioni l’incidenza totale del virus ha superato la soglia di 9 influenzati ogni mille assistiti: nella quarta settimana del 2012 il più alto livello di incidenza si è osservato nelle Marche, con quasi 18 casi per mille assistiti (17,71), seguito dal Molise con 14,09. Le regioni “graziate” dal male stagionale sono invece state Friuli Venezia Giulia e Sardegna, rispettivamente con 2,54 e 3,45 casi ogni 1000 abitanti.
Nulla di preoccupante, comunque, visto che siamo prossimi al periodo per cui gli esperti avevano
previsto il picco influenzale, ovvero l’inizio di febbraio, proprio come l’anno scorso.
Laura Berardi