(Reuters Health) – La disfunzione erettile è un disturbo comune in chi ha avuto un cancro in età infantile; per questo è importante che i pazienti possano beneficiare di una diagnosi precoce. “I nostri dati supportano l’ipotesi che la disfunzione erettile sia una condizione modificabile in questi uomini”, affermano gli autori dello studio pubblicato su
Jama Oncology, guidati da
Laura van Iersel.
Lo studio
Lo studio ha coinvolto 956 persone (età media 31 anni) che avevano ricevuto la diagnosi di cancro infantile almeno 10 anni prima Per gli 873 partecipanti che erano sessualmente attivi è stato usato l’International Index of Erectile Function, mentre ai non attivi è stato somministrato un questionario con domande sui problemi a raggiungere e mantenere l’erezione.
I risultati
Problemi di disfunzione erettile sono stati riportati da 277 uomini (il 29% dei partecipanti). Tra i sessualmente attivi, i fattori di rischio indipendenti per la disfunzione erettile includevano l’età più giovane e bassi livelli di testosterone. I partecipanti più insoddisfatti dell’immagine del loro corpo e con bassa massa muscolare magra sono stati più propensi a riportare disfunzione erettile, indipendentemente dal fatto che fossero o meno attivi sessualmente. Nella coorte generale l’appartenenza all’etnia afro-americana è stata individuata come fattore di rischio.
Le evidenze
Gli autori suggeriscono come l’ipogonadismo, che spesso non viene diagnosticato nei sopravvissuti a cancro infantile (Ccs), “potrebbe spiegare le associazioni tra bassi livelli di testosterone, scarsa massa magra e disfunzione erettile. I medici dovrebbero essere consapevoli che un’appropriata gestione dell’ipogonadismo potrebbe migliorare la funzionalità sessuale compromessa in questi pazienti”.
La carenza di testosterone può essere causata da alcuni tipi di farmaci chemioterapici, in particolare agenti alchilanti e radioterapia per il cervello o i testicoli.
Fonte: Jama Oncology 2018
Scott Baltic
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)