La ricerca di nuovi principi attivi per la cura di patologie respiratorie croniche che tuttora non hanno terapie farmacologiche pienamente efficaci e con minimi effetti collaterali. Questo il principale obiettivo del Progetto Faber presentato ieri a Firenze. Un’iniziativa che sarà affidata a dieci giovani ricercatori con elevato grado di specializzazione nelle scienze biologiche e farmacologiche, a cui è affidato lo svolgimento del Progetto, previsto su base biennale e a cui contribuiranno altri gruppi di ricerca di eccellenza, provenienti dall’Università di Firenze e da altre Università Europee.
Nel dettaglio, il progetto Faber, che può contare su un investimento complessivo di circa 3,8 milioni di euro cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dalla Regione Toscana, da Chiesi Farmaceutici e da fondi statali, si propone di realizzare lo studio preclinico di nuovi farmaci broncodilatatori ed antinfiammatori in forma inalatoria per la cura di malattie respiratorie, in particolare BPCO, asma bronchiale nelle forme severe e resistenti ai farmaci e tosse cronica. Patologie ancora oggi prive di terapie farmacologiche adeguate ma che colpiscono milioni di pazienti in ogni fase della vita, dalla infanzia alla età adulta fino alla terza età.
“Il Progetto Faber - ha spiegato Andrea Chiesi, Project&Portfolio Management R&S di Chiesi Farmaceutici - rappresenta un caso concreto di fusione delle competenze di una prestigiosa struttura universitaria e di un’impresa con spiccata vocazione alla ricerca per realizzare un percorso comune di innovazione. Grazie anche al nuovo Centro Ricerche - continua Andrea Chiesi - Il nostro obiettivo è proporre linee di ricerca innovative in modo da portare allo sviluppo clinico molecole originali, oltre che identificare nuove possibili applicazioni terapeutiche per le molecole già in fase di sviluppo. La nostra pipeline comprende diverse molecole e associazioni molto promettenti per patologie respiratorie, neonatologiche e neurologiche, solo per citarne alcune: nel 2010 abbiamo depositato 21 nuove domande di brevetto originali su altrettante innovazioni”.
“Il progetto– ha aggiunto Pierangelo Geppetti, Professore di Farmacologia Clinica dell’Università di Firenze – si caratterizza per scelte innovative quali l’avere attratto in Toscana e a Firenze un’impresa fortemente dedicata alla ricerca quale appunto è Chiesi Farmaceutici, l’investimento principalmente dedicato non ad edilizia o strumentazione, già presenti nel nostro Dipartimento di Farmacologia, bensì al capitale umano e cioè in giovani ricercatori con alta formazione, ed infine un modo nuovo, organico e strutturale, di collaborazione scientifica tra pubblico e privato. La sfida è quella di continuare ad ampliare questo modello, certamente in controtendenza rispetto al panorama nazionale”.