(Reuters Health) – I tassi di ricadute della sclerosi multipla tra i bambini aumenterebbero con l’assunzione di grassi e si ridurrebbero con il consumo di verdure. È quanto ha evidenziato uno studio multicentrico coordinato da
Emmanuelle Waubant, dell’Università della California di San Francisco. I risultati della ricerca sono stati pubblicati dal Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry.
Lo studio
Waubant e colleghi hanno utilizzato il questionario Block Kids Food Screener per valutare l’effetto della dieta sulle recidive nella sclerosi multipla. In particolare, l’indagine è stata condotta su 219 bambini, di età media di 15 anni, con sclerosi multipla recidivante remittente o con sindrome clinicamente isolata, dunque ad alto rischio di sviluppare la malattia. Durante un follow-up medio di 1,8 anni, 93 pazienti, pari al 42,5%, hanno avuto delle ricadute. Ogni aumento del 10% nell’assunzione di grassi avrebbe aumentato il rischio di ricadute del 56%, mentre un incremento del 10% di grassi saturi avrebbe triplicato il rischio. Viceversa, ogni porzione di verdure aggiunta alla dieta avrebbe ridotto il rischio di recidiva del 50%.
I commenti
“Nonostante ci siano report che evidenziano che pasti ricchi di carboidrati e zuccheri aumentano i livelli di insulina e la produzione di molecole pro-infiammatorie e radicali liberi – hanno spiegato i ricercatori – i nostri risultati non sostengono l’associazione tra assunzione di zuccheri e rischio di recidiva nei pazienti pediatrici con sclerosi multipla”. “Lo studio fornisce prove preliminari per consigliare una dieta sana nei pazienti pediatrici con sclerosi multipla – hanno sottolineato Waubant e colleghi -. Tuttavia sono necessari ulteriori studi per valutare il rapporto tra assunzione di grassi, vegetali e altre sostanze nutritive e le recidive di sclerosi multipla”.
Secondo
Kathryn Fitzgerald, della Johns Hopkins School of Medicine di Baltimora, che ha scritto un editoriale che accompagnava l’articolo, “questo studio aggiunge prove sull’importanza di mantenere uno stile di vita sano nelle persone che soffrono di sclerosi multipla. Inoltre fornisce dati per dirigere ulteriori ricerche in questo settore”.
Fonte: Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)