(Reuters Health) – I genitori di bambini con enuresi notturna “devono essere consapevoli che questo disturbo potrebbe rappresentare una condizione di notevole comorbidità con altri legati allo sviluppo neurologico”, dice
Renata Rizzo, del reparto di Psichiatria Infantile e Adolescenziale dell’Università di Catania. Rizzo e colleghi hanno studiato 200 bambini con enuresi monosintomatica primaria, reclutati nel reparto di neuropsichiatria dell’Università di Catania, e 200 soggetti di controllo sani e senza disturbi neurologici, reclutati in scuole locali.
Come riportato online il 25 novembre sul Journal of Pediatric Urology, tutti i bimbi avevano QI normali e non presentavano diabete o malformazioni renali. Nel gruppo con enuresi notturna, 138 partecipanti (69%) presentavano una storia familiare di enuresi notturna, rispetto ai 24 (12%) di quello sano. Rispetto al gruppo di controllo, il gruppo dell’enuresi notturna aveva punteggi significativamente più elevati nei test che misuravano i sintomi relativi ad affettività e ansia. Tra i test figuravano la Child Behavior Check List e la Multidimensional Anxiety Scale for Children di Conner’s. Inoltre, in questo gruppo si sono verificati tassi più elevati di disturbi ossessivo-compulsivi, soprattutto fra le ragazze, e tic più gravi.
“I nostri risultati sono in linea con le linee guida di consenso sulla pratica per la gestione dell’enuresi – aggiunge Renata rizzo – e i medici non dovrebbero sottovalutare gli effetti dell’enuresi sullo sviluppo psicosociale. La presenza contemporanea di enuresi e alcuni disturbi afferenti allo sviluppo neurologico è ben nota. In un recente studio, l’ADHD è stato riscontrato nel 30-40% dei bambini con enuresi, rispetto al 6-10% della popolazione generale”.
Fonte: Journal of Pediatric Urology 2016
David L. Levine
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)