(Reuters Health) - Nello studio i ricercatori hanno inteso esaminare la prevalenza, le cause e i fattori di rischio per la riammissione in ospedale dopo chirurgia bariatrica. Hanno così esaminato i dati relativi al 2012 tratti dal database American College of Surgeons National Surgical Quality Improvement Program di quasi 18.300 pazienti obesi, di cui il 55% ha subito un intervento di bypass gastrico in laparoscopia con tecnica Roux en-Y (RYGB), il 10% una laparoscopica con bendaggio gastrico regolabile (LAGB), e il 35% una gastrectomia laparoscopica verticale parziale (LSG). Sono stati così evidenziati 955 ricoveri (5,22%), più comunemente per cause gastrointestinali (45%), motivi dietetici (34%) e sanguinamento (7%). In particolare i tassi di riammissione sono stati quasi il 7% per LRYGB; poco meno del 2% per LAGB; e del 4% per LSG.
I pazienti che sono stati riammessi, inoltre, mostravano un tempo medio significativamente più lungo sia nell’efficacia (132 vs 115 minuti) che nella durata del soggiorno (2,76 giorni contro 2,23). E ancora, il 40% dei pazienti riammessi mostrava una complicazione, contro il 4% dei pazienti che non sono stai riammessi. Inoltre, i pazienti che sono stati riammessi mostravano un Indice di massa corporea (Imc) superiore a 50, diabete in fase pre-operatoria, malattia polmonare cronica ostruttiva, e ipertensione. I fattori indipendenti associati alla riammissione includevano l’etnia (odds ratio, 1.53) afro-americana, le complicanze (OR, 11.3) e la regione di residenza (OR, 0.53). Morton ha concluso ribadendo l’importanza di questi risultati, che come confermato in altri studi che hanno anche considerato il tempo di ospedalizzazione, sono importanti nella prevenzione delle complicanze della chirurgia bariatrica e quindi anche nella riduzione dei tassi di riammissione in ospedale dopo l’intervento.
Fonte: Am J Surg 2016
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)