(Reuters Health) - Bastano uno o due episodi di diverticolite e il chirurgo ricorre al bisturi, nonostante le linee guida sconsiglino l’intervento precoce. A evidenziarlo è uno studio coordinato da
Vlad Simianu dell’Università di Washington, a Seattle. “Circa metà degli interventi di chirurgia – dice Simianu – per trattare la diverticolite avvengano dopo poche manifestazioni dell’infiammazione o semplicemente a seguito di ospedalizzazione a causa di questa malattia, quando invece tutte le Società di Chirurgia dei diversi Paesi raccomandano di evitare l’operazione chirurgica per diverticoliti precoci e senza complicanze”.
Lo studio
Simianu e colleghi hanno analizzato dati raccolti in un database di un’assicurazione americana, il MarketScan Commercial Claims and Encounters, tra il 2009 e il 2012. I ricercatori hanno considerato persone con una diagnosi di diverticolite sia ricoverate che visitate a livello ambulatoriale, tra i 18 e i 64 anni di età. Sono state escluse, invece, le persone che non sono rimaste iscritte all’assicurazione per almeno due anni e i pazienti che avevano una diagnosi di diverticolite o che avevano subito l’asportazione del colon-retto nei due anni precedenti l’inizio dello studio.Inoltre, sono stati esclusi i pazienti che avevano una compromissione del sistema immunitario, i pazienti che erano stati operati d’urgenza e i malati che avevano subito l’intervento a seguito di complicanze. In totale, dunque, i ricercatori hanno analizzato 3.054 casi.
I risultati
Dall’analisi dei dati è emerso che il 56,3% degli interventi chirurgici è stato fatto su pazienti che avevano avuto meno di tre episodi di diverticolite. Prendendo in considerazione i dati dei soli pazienti ricoverati, la percentuale delle operazioni è stata del 94,9% contro l’80,5% di interventi precoci tra pazienti ricoverati o visitati ambulatorialmente. La percentuale più bassa di interventi è stata registrata tra i pazienti che avevano un programma assicurativo ‘per persona’. A livello regionale, invece, le percentuali più alte sono state registrate nel Sud degli Stati Uniti, il 60,5%. Inoltre, i pazienti che avevano subito un intervento in fase precoce o avanzata erano simili di età, mentre nei pazienti operati precocemente, i chirurghi ricorrevano meno alla tecnica laparoscopica. Secondo Simianu “questo studio dimostra che i casi di diverticolite vengono affrontati a livello ambulatoriale e questo significa che il ricovero non deve più essere un fattore per determinare la gravità della patologia. Il chirurgo deve considerare che l’operazione non è consigliabile dopo uno o due episodi di diverticolite e deve valutare bene i rischi di queste operazioni, discutendone con il paziente. Tra i fattori da considerare per decidere se operare o meno, ci sono la qualità della vita del paziente e l’ansia di soffrire di episodi futuri”.
Fonte: JAMA Surg 2016
Larry Hand
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)