“Se con il DdL Concorrenza il Governo vuole giustamente mettersi al passo dell’Unione Europea in tema di liberalizzazioni, mi sembra evidente che il disegno di legge non può non tenere conto anche di un aspetto della normativa italiana più volte denunciato dalla Commissione europea: il patent linkage, cioè l’impossibilità di classificare in fascia A un generico prima della scadenza del brevetto del farmaco di marca corrispondente”, dice
Enrique Hausermann, presidente di AssoGenerici.
Ieri ai richiami della Commissione si è unito anche quello del
Garante della Concorrenza e del mercato, Giuseppe Pitruzzella, e non è la prima volta. "E’ venuto il momento di sanare questa contraddizione”. In nessun paese dell’Unione esiste questo meccanismo, che ha il solo effetto di rallentare l’arrivo degli equivalenti sul mercato, ragion per cui si verifica un mancato risparmio rispetto a quello che il Ssn potrebbe realizzare se i generici, avendo già superato l’iter di registrazione, potessero essere rimborsati dal Ssn, senza dover attendere la definizione di eventuali contenziosi di natura brevettuale. Solo l'anno scorso il Ssn ha sopportato 18 milioni di euro di maggiore spesa.
“Oltretutto l’Italia sconta, qui al pari di altri paesi, una certa vaghezza sulle date in cui vengono a scadere i Certificati di protezione, e anche questo è un aspetto sul quale la Commissione Europea è intervenuta pochi giorni fa con il suo nuovo documento strategico sul mercato interno” prosegue il presidente di AssoGenerici. “Ora sulla questione del patent linkage registriamo con viva soddisfazione l’impegno della Senatrice
Paola Taverna del M5S a presentare un emendamento al DdL Concorrenza che cancelli questa norma ingiusta. Ci auguriamo che la Commissione Industria lo accolga e che tutte le forze politiche che hanno a cuore realmente la modernizzazione del paese lo sostengano, al di là delle logiche di schieramento: ne va anche della credibilità del paese”.