Si allunga la lista dei presunti benefici degli acidi grassi Omega 3. Questa volta tocca agli occhi: in particolare, secondo una ricerca pubblicata sugli Archives of Opthamology, la sostanza sarebbe in grado di prevenire la degenerazione maculare senile.
I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston hanno analizzato i dati dello Women’s Health Study un ampio trial clinico iniziato nei primi anni 90 per valutare l’efficacia della vitamina E e dell’acido acetilsalicilico a bassi dosaggi per prevenire il cancro in donne apparentemente sane. A dieci anni dall’inizio dell’indagine 235 delle 38,022 donne arruolate aveva sviluppato la degenerazione maculare e la patologia era sufficientemente grave da compromettere la vista. Fin qui tutto nella norma, ma scomponendo il campione sulla base del consumo di acido docosaesaenoico (DHA, è uno degli acidi grassi del gruppo omega-3) è emerso che il gruppo che ne assumeva in maggiore quantità aveva un rischio del 38 per cento più basso di essere affetto della patologia. Analoghi risultati per l’acido eicosapentaenoico (EPA): in quanti ne consumavano di più riscontrava una riduzione del rischio del 34 per cento.
Per il team i risultati non sono sufficienti per poter consigliare di iniziare ad assumere integratori di Omega 3: i risultati potrebbero infatti essere dovuti semplicemente al migliore stato di salute generale del campione che assumeva maggiori quantità di Omega 3. Tuttavia sono convinti che si tratti di una scoperta importante.
“Se si esclude l’astensione dal fumo, non c’è altro modo conosciuto di prevenire la degenerazione maculare senile”, ha commentato uno degli autori dello studio, William G. Christen del Brigham and Women’s Hospital. Per questa ragione la scoperta è stata salutata con entusiasmo.
La degenerazione maculare colpisce soprattutto dopo i cinquant’anni, con un’incidenza che cresce con l’avanzare dell’età e rappresenta la principale causa di cecità legale e di ipovisione tra gli ultrasessantenni nei Paesi
industrializzati. In Italia si stima che quasi 1 milione di persone presenti i primi segni di degenerazione maculare.