Le malattie della tiroide sono di frequente riscontro nella popolazione generale, con una forte predilezione per il genere femminile, e possono colpire tutte le età compresa l’età fetale e neonatale. E non solo: la loro incidenza è quasi raddoppiata nell’ultimo ventennio, tanto che oggi colpiscono 6 milioni di italiani. Per questo promuovere la consapevolezza su queste patologie, e in particolare come fare a capire quando la tiroide è in salute e quali sono gli avanzamenti nel trattamento delle malattie che la coinvolgono, diventa cruciale. Proprio a questo mira la Giornata Mondiale della Tiroide 2013, che come tutti gli anni si svolge il 25 maggio, promossa nel nostro paese dall'Associazione Italiana della Tiroide (AIT), dall'Associazione dei Medici Endocrinologi (AME), dalla Società Italiana di Endocrinologia (SIE), e dalla European Thyroid Association con il patrocinio del Ministero della Salute insieme al Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini (CAPE).
Quest’anno, in particolare, “la parola d’ordine è prevenzione”, ha dichiarato
Francesco Trimarchi, presidente eletto della Società Italiana di Endocrinologia (SIE). “Con 6 milioni di italiani colpiti da una malattia della tiroide e, i casi di tumore cresciuti di oltre il 200%, quindi più che raddoppiati nell’ultimo ventennio, e quelli di tiroidite di Hashimoto triplicati, è necessario alzare la soglia di attenzione nella popolazione e tra i medici perché si intervenga appropriatamente e precocemente. Anche perché le malattie tiroidee, se diagnosticate nella fase iniziale, possono essere trattate con successo. Un controllo specialistico e un esame del sangue possono prevenire le importanti complicanze cardiovascolari, ossee e metaboliche che anche una lieve disfunzione tiroidea, se non riconosciuta ed adeguatamente trattata, può determinare; inoltre la prevenzione è semplice e poco costosa: la profilassi iodica costa 1 Euro a persona e la spesa sanitaria per diagnosi e cura di malattie prevenibili costa 6 Euro.”
Cruciale è dunque la prevenzione e la massima attenzione, per tutti i tipi di patologia tiroidea. “Lo screening ecografico della popolazione adulta rileva che dal 30 al 50% delle persone esaminate presenta noduli tiroidei”, ha spiegato
Enrico Papini, responsabile scientifico Associazione Medici Endocrinologi (AME). “Sono più frequenti nel sesso femminile e nelle aree con deficit di iodio, anche se di grado lieve, come molte regioni dell’Italia. L’assoluta maggioranza dei noduli tiroidei è benigna e solo il 5% rappresenta un tumore. In caso di noduli iperfunzionanti la terapia di elezione (con l’esclusione della gravidanza) è il trattamento con radioiodio. Nei noduli non funzionanti, dopo la definizione della loro natura benigna, nella maggioranza dei casi non è in genere necessario praticare alcuna terapia. È necessario comunque ricordare che l’uso del sale iodato, assunto fin dall’infanzia, costituisce la migliore prevenzione dello sviluppo di gozzo o di noduli tiroidei”.
“Durante la gravidanza, la tiroide è costretta ad aumentare di circa il 50% la produzione dell’ormone tiroideo dal momento che il feto, fino alla 12° settimana, è privo di una sua tiroide ed è la mamma a dover supplire e trasferire, oltre allo iodio assunto con gli alimenti, la quota di ormone necessaria alla crescita e garantire lo sviluppo del sistema nervoso centrale”, ha specificato Trimarchi. “Tutte le tappe dello sviluppo del sistema nervoso centrale, da quelle più precoci a quelle più tardive sono sotto il controllo degli ormoni tiroidei prima materni e poi materni e fetali. Quindi prima di iniziare una gravidanza il consiglio è di assumere iodio in quantità sufficiente e di verificare il buon funzionamento della tiroide per garantire al bambino un apporto di iodio e ormoni tiroidei sufficienti all’armonico sviluppo del suo sistema nervoso e della sua intelligenza”.
La Giornata quest’anno è contenuta in una Settimana Mondiale della Tiroide (18-25 maggio) dedicata al tema "Cuore e Tiroide". “La Giornata Mondiale della Tiroide è accompagnata dalle iniziative organizzate su tutto il territorio: incontri divulgativi con la popolazione, screening gratuiti, distribuzione di materiale informativo sulla iodoprofilassi e sulle malattie della tiroide e sul ruolo del sale iodato nella prevenzione”, ha concluso
Anna Maria Biancifiori, presidente Comitato Associazioni pazienti Endocrini, (CAPE). “E ancora, convegni dedicati ai medici specialisti per approfondire e condividere le esperienze cliniche e favorire il dialogo medico-paziente, con il ruolo crescente delle associazioni dei pazienti che vogliono essere coinvolti nelle scelte relative alla gestione di queste malattie. CAPE ringrazia Coop che ha garantito la distribuzione di una brochure informativa, realizzata in occasione della Settimana, nei 110 corner Coop Salute presenti in altrettanti punti vendita”.