Due anni fa il
primo intervento in Italia, eseguito proprio al Policlinico universitario “A. Gemelli” di Roma che oggi è il centro che ne ha eseguite di più in Europa: si chiama POEM (Miotomia Esofagea Transorale – Per-Oral Endoscopic Myotomy, è un intervento non invasivo per il trattamento dell’acalasia, e secondo i dati presentati nell’ambito del congresso internazionale "EndoLive Roma 2013” è efficace nel 96% dei pazienti trattati, con significativa riduzione della sintomatologia e sicura al punto da essere impiegata anche in pazienti pediatrici. Durante l’evento nella capitale, che ha visto riuniti i maggiori esperti internazionali di endoscopia digestiva diagnostica e terapeutica e che era promosso dall’European Endoscopy Training Center dell’Università Cattolica, due di queste procedure sono state eseguite in diretta video.
L’acalasia è una malattia caratterizzata dalla perdita progressiva della peristalsi esofagea dovuta a un anomalo funzionamento dello sfintere esofageo inferiore il cui ruolo fisiologico è quello di impedire il reflusso del contenuto gastrico nell’esofago: con la metodica POEM, l’intervento per risolvere il problema è effettuato in endoscopia e consiste nella incisione delle sole fibre muscolari passando attraverso la bocca, mediante il gastroscopio, non toccando dunque la pancia, né facendo altri buchi sull’addome.
Secondo i dati presentati a Roma, dal 2011 ad aprile 2013, 67 pazienti affetti da acalasia sono stati sottoposti a Miotomia Esofagea Transorale dall’équipe di
Guido Costamagna, direttore dell’Unità Operativa di Endoscopia Digestiva Chirurgica del Gemelli. Tredici pazienti erano già stati sottoposti ad altri trattamenti senza ottenere benefici duraturi e accusavano disfagia e rigurgiti, occasionale dolore retrosternale e calo ponderale. La procedura di Miotomia Esofagea Transorale è stata completata con successo nella maggioranza dei pazienti (63/67). Dei 63 pazienti sottoposti a POEM, 53 hanno completato la visita di controllo a 3 mesi. “La procedura è stata clinicamente efficace nel 96% dei 53 pazienti con follow-up superiore a 3 mesi con scomparsa completa o netto miglioramento della malattia e non si sono verificate significative complicanze nel corso dell’intervento né successivamente”, ha spiegato Costamagna stesso, che è anche direttore dell’European Endoscopy Training Center del Policlinico Gemelli.
“La procedura POEM – ha proseguito
Pietro Familiari dell’Unità di Endoscopia Digestiva Chirurgica del Policlinico Gemelli – si è dimostrata sicura anche per il trattamento di pazienti pediatrici. Infatti tre bambine, una di 11 anni e due di 9 anni, sono state trattate con successo. Due delle bambine accusavano disfagia e rigurgiti, una soprattutto disturbi respiratori e asma. L’intervento è stato di brevissima durata, un’ora circa, e la degenza dopo l’intervento è stata esente da complicanze in tutti e tre i casi. Le bambine hanno ripreso una normale alimentazione dopo alcuni giorni, senza problemi. Due delle bambine sono state trattate oltre 12 mesi fa e, alla visita di controllo, si è riscontrata una completa remissione della disfagia”.
Nel corso di EndoLive Roma 2013 è stato inoltre presentato anche uno studio di confronto per valutare l’efficacia di POEM rispetto ad altri trattamenti per la cura dell’acalasia. “Un’altra procedura endoscopica ben conosciuta per il trattamento dell’acalasia è la dilatazione pneumatica del cardias”, ha concluso Familiari. “Per confrontare l’efficacia della Miotomia Esofagea Transorale è attualmente in corso presso il Policlinico Gemelli uno studio randomizzato e controllato multicentrico, svolto in collaborazione con l’ Academisch Medisch Centrum di Amsterdam, il Northwestern Memorial Hospital di Chicago, e l’Evangelisches Krankenhaus di Duesseldorf”, mentre altri studi sulla POEM sono in corso di definizione e approvazione presso il Comitato Etico della nostra Università”.