Sono stati presentati al congresso dell’American Society of Hematology (ASH) i risultati aggiornati dello studio di fase III CARTITUDE-4, dai quali emerge come una singola infusione della terapia a base di cellule T con recettore dell’antigene chimerico (CAR-T) – ciltacabtagene autoleucel o cilta-cel – abbia aumentato significativamente i tassi di negatività della malattia minima residua (MRD), con valore soglia di 10-, in pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario alla lenalidomide che avevano ricevuto da una a tre linee di terapia precedenti – incluso un inibitore del proteasoma (PI) – rispetto alla terapia standard a base di pomalidomide, bortezomib e desametasone (PVd) o daratumumab, pomalidomide e desametasone (DPd).
La malattia minima residua è un marcatore prognostico correlato a un prolungamento della sopravvivenza dei pazienti con mieloma multiplo. Questi risultati positivi si aggiungono a quelli presentati di recente all’International Myeloma Society Meeting, dove è stato mostrato che cilta-cel risulta la prima terapia cellulare in grado di prolungare significativamente la sopravvivenza globale (OS) rispetto alle terapie standard.
“La terapia con cilta-cel ha dimostrato di avere un impatto significativo sulla sopravvivenza globale e di essere associata ad un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione rispetto alle terapie standard", dichiara
Rakesh Popat, University College London Hospitals, NHS Foundation Trust, Londra, sperimentatore principale dello studio, “ Questi nuovi risultati sul raggiungimento della negatività della MRD mostrano che questa terapia è in grado di indurre risposte profonde rispetto alle terapie standard attualmente disponibili per il mieloma multiplo, confermando i benefici con una singola infusione già in seconda linea”.
Lo studio CARTITUDE-4Lo studio di fase III CARTITUDE-4 ha valutato cilta-cel rispetto alle terapie standard PVd o DPd per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario, già dalla seconda linea di terapia.
CARTITUDE-4 ha previsto la randomizzazione di pazienti refrattari alla lenalidomide (cilta-cel, n=208; terapie standard, n=211) che avevano ricevuto da una a tre linee di terapia precedenti, tra cui un PI e un agente immunomodulante (IMiD). A un follow-up mediano di quasi tre anni (34 mesi), la negatività nei pazienti valutabili per la malattia minima residua è stata raggiunta in oltre il doppio dei pazienti trattati con cilta-cel rispetto a quelli trattati con terapie standard (89 %, 38%; p<0,0001).
A due anni e mezzo (30 mesi), la risposta completa o superiore con malattia minima residua-negatività sostenuta (pari a 12 mesi o più), è stata di 5 volte superiore nei pazienti trattati con cilta-cel rispetto a quelli trattati con le terapie standard (52%, 10%; p<0,0001).
L’analisi post-hocÈ stata inoltre presentata un’analisi post-hoc tra i risultati degli studi CARTITUDE-4 e CARTITUDE-1, che ha confrontato un trattamento precoce con un trattamento in linee avanzate (1-3 vs. 3+ linee di terapia precedenti). Questa analisi ha dimostrato che i tassi più elevati associati a negatività della malattia minima residua, sopravvivenza libera da progressione (PFS) e sopravvivenza globale (OS) sono da ricondursi ad un utilizzo di cilta-cel in linee di trattamento più precoci.
“I risultati dello studio CARTITUDE-4 sono estremamente incoraggianti, data l’importanza terapeutica del raggiungimento di tassi negativi della MRD, in quanto marcatore prognostico per il prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e della sopravvivenza globale. Raggiungere questo risultato dovrebbe essere, quindi, l’obiettivo di ogni trattamento», commenta
Edmond Chan, EMEA Therapeutic Area Lead Haematology, Johnson & Johnson Innovative Medicine, “I risultati relativi a cilta-cel sono una conferma del nostro impegno a cambiare radicalmente il trattamento del mieloma multiplo: una singola infusione di questa terapia cellulare ha il potenziale di offrire risposte significativamente più profonde e sostenute che potrebbero ridefinire il panorama terapeutico di una malattia così complessa come il mieloma”.
Il profilo di sicurezzaIl profilo di sicurezza di cilta-cel, a un follow-up mediano di quasi 34 mesi nello studio CARTITUDE-4, è stato presentato nel corso dell’International Myeloma Society Annual Meeting (IMS) 2024. Dall’analisi di sicurezza (cilta-cel, n=208; terapie standard, n=208), il 97% dei pazienti in entrambi i bracci ha manifestato eventi avversi di grado 3/4 legati al trattamento (TEAE), tra i quali la citopenia si è dimostrato il più frequente.
Le infezioni si sono verificate nel 64% dei pazienti nel braccio cilta-cel e nel 76 % dei pazienti che hanno ricevuto le terapie standard, di queste rispettivamente il 28% e il 30% di grado 3/4. Nel braccio cilta-cel si sono verificati sette casi di tumori ematologici secondari, 50 pazienti sono deceduti e di questi, 21 sono deceduti a causa della progressione della malattia. Un paziente trattato con le terapie standard ha avuto un tumore ematologico secondario, 82 pazienti sono deceduti e di questi pazienti, 51 sono deceduti a causa della progressione della malattia.
“Siamo orgogliosi di presentare gli ultimi risultati relativi dello studio CARTITUDE-4 che dimostrano come cilta-cel, la prima terapia cellulare approvata per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo già a partire dalla seconda linea, mostri tassi significativi di remissione a lungo termine, compresi benefici in termini di sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale”, aggiunge
Jordan Schecter, Vice President, Disease Area Leader, Multiple Myeloma, Johnson & Johnson Innovative Medicine,“È inoltre sempre più chiaro come il raggiungimento della negatività della MRD sia un parametro fondamentale nello studio della terapia CAR-T nel mieloma. Dalle analisi che abbiamo condotto, abbiamo potuto constatare che i tassi di negatività della MRD più alti sono associati ad un trattamento più precoce”.
La “voce” dei pazientiSempre nel corso del congresso ASH 2024, sono stati presentati ulteriori dati sugli esiti riferiti dai pazienti (PROs) e sul tempo al peggioramento dei sintomi (TTW) con cilta-cel. Sulla base del sistema Multiple Myeloma Symptom and Impact Questionnaire (MySlm-Q) e dei punteggi del dominio di impatto, i pazienti trattati con cilta-cel hanno riportato un TTW dei sintomi significativamente più lungo rispetto alle terapie standard.
A tre anni di follow-up, l’83% dei pazienti trattati con cilta-cel non aveva registrato un peggioramento a livello funzionale, rispetto al 69% del braccio delle terapie standard.