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QS Edizioni - venerdì 27 settembre 2024

Accordo tra MSD e SID. Un’alleanza per la ricerca made in Italy

28 maggio - Sono sedici le borse di studio a favore di giovani ricercatori che operano in Italia e all’estero nell’ambito delle malattie metaboliche, che verranno assegnate grazie all’accordo siglato tra MSD e la Società Italiana di Diabetologia e annunciato in occasione del congresso di Bologna. In particolare, tredici borse di studio saranno assegnate a ricercatori che lavorano in Italia e le restanti tre saranno assegnate a coloro che operano in strutture di ricerca all’estero. Per ciascuna borsa di durata annuale verrà erogato un importo di 25.000 euro e a breve, la SID stabilirà i criteri di eleggibilità alle borse ed emetterà il bando di partecipazione. Un’intesa che nasce da una finalità condivisa: promuovere la ricerca nell’ambito di una patologia a così elevata rilevanza sociale come il diabete ed incentivare i giovani ricercatori ad intraprendere progetti e sperimentazioni sul territorio italiano. L’iniziativa è parte integrante delle progettualità di Corporate Social Responsibility sostenute da Merck & Co., attraverso MSD Italia.

“I dati sugli investimenti di Merck & Co. in Ricerca & Sviluppo (8 miliardi di dollari, cioè il 18% del fatturato) sono qualcosa che ci riempie di orgoglio e di speranza per il futuro di tutto il settore farmaceutico e, più in generale, per la salute globale - dichiara Pierluigi Antonelli, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia - Lo stesso orgoglio che, personalmente, ho avuto nel vedere MSD citata da ‘Forbes’ come la più grande azienda di tutti tempi per numero di nuove molecole messe a disposizione dei pazienti: 87 negli ultimi 60 anni. Nessun’azienda ha saputo fare altrettanto e vogliamo continuare ad investire come ha recentemente ribadito il nostro Presidente e CEO Ken Frazier.
Ma MSD Italia è impegnata anche a sostenere la ricerca clinica sul territorio nazionale. “L’azienda – prosegue Pierluigi Antonelli - vanta circa 135 sperimentazioni cliniche nelle quali sono coinvolti 969 centri e arruolati circa 6.500 pazienti, dati che posizionano MSD Italia come la terza azienda per investimenti locali in R&S, secondo l’osservatorio sulle sperimentazioni cliniche dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Per quanto riguarda specificatamente la ricerca in ambito diabetologico, MSD Italia ha finanziato 12 studi, tra insourced e outsourced, con 92 centri coinvolti, 1.600 pazienti arruolati ed un investimento annuo pari a due milioni di euro. La collaborazione con la Società Italiana di Diabetologia – prosegue  Pierluigi Antonelli– è coerente con l’impegno mondiale di Merck & Co di essere presente anche in Italia, non solo con l’attività di commercializzazione delle nostre molecole innovative, ma anche con accordi e partnership con enti e centri di eccellenza per la promozione di progetti che nascono dai laboratori italiani, in aree terapeutiche di grande rilevanza sociale, quale il diabete,  sulle quali l’azienda sta focalizzando, anche a livello globale, i propri investimenti in R&S”.

La collaborazione tra SID e MSD rappresenta un esempio virtuoso di partnership tra organismi privati a sostegno della ricerca clinica in Italia, nel rispetto dei più elevati standard di eticità, trasparenza e autonomia. “Lo sviluppo della ricerca nel campo delle malattie metaboliche e del diabete mellito è da sempre uno dei principali obiettivi che la Società Italiana di Diabetologia persegue ormai da 50 anni – afferma il prof. Stefano Del Prato, Presidente della SID - Quest’anno ricorre il 50° anno di attività della Società ed è quindi con particolare orgoglio che avviamo questo programma di sostegno a 16 giovani ricercatori, in collaborazione con una delle Aziende con maggiore connotazione in ambito diabetologico. Va sottolineato come il contributo di MSD sia un contributo liberale, senza limitazioni nella definizione delle specifiche aree in cui la ricerca dei borsisti si svilupperà. Questa collaborazione è la dimostrazione di come SID e MSD condividano l’idea che un ceto medico competente e la crescita di giovani preparati, che si avvicendano alle precedenti generazioni di diabetologi, siano la migliore garanzia affinché cresca senso critico, appropriatezza clinica e, in ultima analisi, offerta terapeutica migliore alle persone con diabete”.
28 maggio 2014
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