15 ottobre -
“La rilevazione effettuata nell’ambito del progetto Passi d’Argento, coordinato dall’Istituto superiore di sanità, sulla scarsa attività di monitoraggio dell’aderenza terapeutica sui pazienti anziani da parte del medico di fiducia, pone ancora una volta in evidenza la necessità-opportunità di un maggiore coinvolgimento del farmacista nel controllo della corretta assunzione dei farmaci”, lo sottolinea il presidente della Fofi
Andrea Mandelli dopo la pubblicazione dell’ultima rilevazione che ha messo in evidenza come “solo il 43% di chi ha consumato farmaci riferisce che nei 30 giorni precedenti l’intervista il proprio medico ha verificato con l’intervistato (o con la persona che si prende cura della somministrazione) il corretto uso dei farmaci prescritti, ovvero il farmaco e il dosaggio prescritti, l’orario e i giorni di assunzione”.
“Uno studio britannico patrocinato dalla Fofi ha sottolineato che il concorso del farmacista nel monitoraggio dell’aderenza terapeutica ha portato il 52% dei pazienti a comprendere meglio le finalità dei trattamenti, il 36,4% a migliorare le modalità di assunzione dei farmaci contro il 13% che non l’ha fatto”, spiega Mandelli, che sottolinea come “sulla base di questi dati abbiamo proposto in più occasioni di coinvolgere il farmacista in questa attività e in molte realtà locali ciò è diventato realtà con ottimi risultati”.
“Alla base della nostra proposta – conclude il presidente della Fofi -c’è in sostanza un assunto: chi meglio del farmacista di comunità, a costante contatto con il cittadino che acquista o ritira i suoi medicinali nella farmacia di fiducia, può controllarne anche il loro giusto utilizzo? Ne ha tutte le competenze e le possibilità per farlo in accordo con le autorità sanitarie locali. Facciamolo”.