29 novembre -
Le parole d'ordine sono prevenzione e vaccinazioni, a partire dai giovani, ragazzi e ragazze, quindi un invito ad aderire alle campagne di screening che consentono di raggiungere una più ampia fascia di popolazione. “Al momento la Sardegna è al primo posto per quanto riguarda l'uso dei contraccettivi orali – afferma
Salvatore Dessole, direttore della clinica di Ostetricia e ginecologia dell'Aou di Sassari – ma in generale, per quanto riguarda la prevenzione del carcinoma del collo dell'utero, della mammella, del colon, per gli screening si potrebbe fare di più. Sono necessari dibattiti più ampi e campagne di informazione nelle scuole ma, sicuramente, è stata una grande conquista l'introduzione della vaccinazione contro l'Hpv nelle ragazze dodicenni”.
In Sardegna non ci sono studi che indicano l'incidenza ma la situazione tra Nord e Sud dell'isola è simile, mentre cambia la diffusione del genotipo: l’Hpv51 è più presente al settentrione mentre l’Hpv16/18 al meridione della Sardegna.
“Auspichiamo che la Regione Sardegna inserisca nei Lea le vaccinazioni gratuite anche per i ragazzi che iniziano la loro attività sessuale con alcuni anni di ritardo rispetto alle ragazze”, afferma Dessole. “Ma è necessario – prosegue - incoraggiare lo screening con il pap test, anche dopo la vaccinazione”.