L'iniziativa legislativa, se confermata dal voto finale dell'aula, farà del Veneto la seconda regione in Italia, dopo la
Toscana, che dà attuazione concreta alle disposizioni ministeriali del 2007 che hanno riconosciuto la valenza terapeutica dei derivati dalla cannabis. "Dotare il Veneto di una legge applicativa in tale senso rappresenta una scelta di civiltà - spiega
Pietrangelo Pettenò - che consentirà ai malati e al servizio pubblico della nostra regione di non dipendere esclusivamente dalle importazioni dall'estero per l'approvvigionamento della cannabis medicinale, con grandi risparmi di tempo e di costi e riduzione degli enormi disagi ai quali sono sottoposti i malati che necessitano di tale tipo di farmaci".
Il progetto di legge licenziato dalla commissione prevede, infatti, la stipula di una convenzione con il Centro di ricerca per le colture industriali di Rovigo e lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, per la produzione e l'acquisizione diretta dei cannabinoidi ad uso terapeutico, utilizzati in particolare nella terapia del dolore e nelle cure palliative, ma anche dai malati di Sla e di distrofia muscolare. L'iniziativa di Pettenò, che ha ottenuto il consenso unanime dell'intera commissione, è stata accolta con particolare soddisfazione dal vicepresidente del Consiglio Matteo Toscani (Lega), che ne ha condiviso in toto ispirazione e obiettivi.