Sedici persone avevano presentato istanza finalizzata ad ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile, dichiarando di soffrire di cardiopatie certificate da false cartelle cardiologiche. Questa la vicenda che ha portato, in totale, allo notifica di 22 avvisi di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica di Marsala per falso e tentata truffa ai danni dello Stato.
A seguito delle indagini della Guardia di Finanza è stato infatti accertato che gli esami ambulatoriali - presentati alla Commissione Medica di Marsala a sostegno della richiesta di corresponsione delle indennità economiche previste per l’invalidità civile - non erano mai stati eseguiti ed erano stati falsificati. In particolare, i richiedenti non sono risultati soffrire delle forme di cardiopatie dichiarate e certificate dalla documentazione allegata alle istanze.
“Le attività investigative – spiega una nota della GdF - supportate dalle conclusioni della Commissione Medica di verifica hanno evidenziato che:
- in alcuni casi, i tracciati elettrocardiografici, pur non presentando esiti di infarto acuto del miocardio, erano stati allegati a certificazioni che invece dichiaravano tale condizione. Addirittura, la maggior parte dei certificati risultava riferibile ad altre persone effettivamente affette da tali cardiopatie;
- in altri casi, venivano certificate patologie che risultavano diagnosticate solo da elettrocardiogramma, mentre avrebbero necessitato di ecocardiogramma;
- in altri ancora, nella documentazione allegata alle istanze di invalidità venivano certificate patologie a fronte delle quali erano state prescritte terapie controindicate e inconciliabili con i referti medici, nonché utilizzate terminologie errate”.
Le indagini hanno inoltre fatto emergere la responsabilità di 6 medici dell’Asp del distretto sanitario di Marsala, componenti delle commissioni mediche di accertamento dell’invalidità civile, raggiunti da avviso di garanzia per concorso nella tentata truffa e falso in atto pubblico, per aver certificato patologie e incapacità lavorative inesistenti.