Prescrizioni anomale di farmaci, con medie superiori anche del 50% rispetto al resto d’Italia. E’ quanto emerge da un monitoraggio sulla spesa farmaceutica effettuato dall’assessorato alla Salute della Regione Sicilia. Sono cinque le categorie che hanno evidenziato dati anomali: prodotti per la cura del diabete, delle patologie respiratorie, dell’ipercolesterolemia, della gastrite e dell’osteoporosi. Ed è proprio per quest’ultima che è suonato il campanello d’allarme: l’Asp ha registrato una spesa di 26 milioni di euro, che significano 2 milioni ogni mille abitanti in farmaci per l’osteoporosi. Nel resto del Paese la media è invece pari a mille euro. Il medicinale più venduto in Sicilia, tra gennaio e novembre 2012, è per esempio l'Acido aleandronico che nell’isola costa 2.011 euro per mille abitanti, a fronte di una spesa media di 1.221 euro nel resto d'Italia.
Gli elementi sono stati valutati nel corso di un’audizione in Commissione Sanità dell’Ars. Al termine della riunione, si è svolto un vertice a Palazzo d’Orleans, alla presenza del governatore Crocetta, ed è stato stabilito di secretare gli atti.
La situazione ha fatto scattare immediatamente lo stato di allerta, come ha sottolineato l’assessore
Lucia Borsellino. “Abbiamo avviato un’azione sinergica con la Guardia di Finanza – ha spiegato – che sta svolgendo controlli sul comparto della spesa farmaceutica e individuato le soglie prescrittive di alcune classi di farmaci che hanno maggiore impatto sui consumi e sulla spesa”. Sulla spinosa questione è intervenuto anche il presidente della Commissione Salute all’Ars,
Giuseppe Digiacomo. “ Abbiamo acquisito elementi che ci fanno dire con certezza che c’è un giro esorbitante di farmaci rispetto ai normali consumi e abbiamo un indirizzo chiaro dove andare a chiedere lumi”.