Si è svolto ieri a Palermo, nella sede regionale di ANCI Sicilia, l’incontro istituzionale tra il Presidente Anci Sicilia,
Paolo Amenta, il Segretario generale Anci Sicilia,
Emanuele Alvano, e il Presidente di Federsanità Anci Sicilia e vicepresidente vicario nazionale,
Giovanni Iacono.
Obiettivo dell’incontro è la promozione di azioni congiunte al fine di monitorare lo stato di attuazione del riordino del sistema di assistenza territoriale, sanitario e socio sanitario, così come indicato dal DM 77.
Dal confronto è emersa la necessità di avviare una profonda riflessione sulle scelte, fino ad oggi adottate, in merito all’utilizzo dei fondi legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), finanziamenti peraltro a debito, al fine di realizzare strutture sul cui “contenuto” e funzionamento ci sono ancora grandissime incognite.
Portare a meta tutti gli obiettivi di riforma dell’assistenza territoriale è una missione comune perché da essa dipende il miglioramento dell’accesso alle cure per i cittadini, la presa in carico dei pazienti così come l’implementazione di servizi più efficaci e innovativi, oltreché dare risposte alla questione degli accessi impropri ai pronto soccorso delle strutture ospedaliere.
Malgrado il Comitato dei Sindaci sia stato dotato dal legislatore del potere di proposta di adozione del piano delle attività territoriali di competenza, si continua ad agire in un’ottica di somma di prestazioni e strutture e non nell’ottica di reale integrazione delle cure primarie, realizzando vera politica per la salute di comunità.
Le “reti” vanno costruite per poter far funzionare l’intero sistema ed anche la governance delle aziende sanitarie deve essere messa in condizione di assumersi le proprie responsabilità secondo scelte dettate dalla capacità manageriale e non da condizionamenti di natura politica. La riforma è un’opportunità che non può fallire. In questo contesto ANCI Sicilia e Federsanità Anci Sicilia ritengono indispensabile avviare in tutta la Regione un monitoraggio dello stato di attuazione del riordino del sistema territoriale, dell’equo accesso alle cure da parte dei cittadini, dei livelli essenziali di prestazioni e dei servizi del Servizio sanitario nazionale, a cominciare da quelli di emergenza-urgenza e delle liste di attesa.