15 novembre -
Gentile Direttore,
quasi sottotraccia, con il
decreto lombardo n. 15372, del 12/11/2021, è stato costituito un Coordinamento regionale delle professioni sanitarie. Ma è meglio non farsi prendere da facili entusiasmi perché di professioni sanitarie c’è solo quella dell’infermiere. Infatti le persone nominate sono tutti infermieri assurti alla carica di direttori di unità operativa complessa cioè “primari”.
Insomma dirigenti di Sitra che sono diventati, nel tempo, dei super Sitra e che, nonostante la vigenza, e sottolineo la vigenza, di leggi nazionali sui Servizi e le Dirigenze di tutte le Aree, hanno preteso di gestire, in un evidente abuso di potere, anche quelle non assegnate dalla norma al dirigente degli infermieri.
E fa sorridere, se non piangere, scoprire che tutto questo è stato fatto in base all’articolo 18 della Legge Regionale n. 33/2009 che recita: “Valorizzazione e sviluppo delle professioni sanitarie.”
Ho condotto, praticamente in solitaria, una ventennale battaglia sull’attuazione dei Servizi e le Dirigenze di Area e non posso che esprimere la mia soddisfazione visto l’apertura a questa tematica presente nel testo della legge di riforma della sanità lombarda, licenziato dalla terza Commissione, ma quanto deciso dalla Direzione Generale Welfare non è certo un passo avanti. “Cui prodest”?
La legge 3/2018 ha finalmente reso giustizia di tutte quelle professioni regolamentate che, proprio perché mai ordinate, avevano poca voce in capitolo.
Spero, ora che esiste un Ordine multi Albo, sappiano farsi sentire. Ne avrebbero tutto il diritto.
Gianni Melotti