15 novembre -
Gentile Direttore,
tutta la compagine degli attori che gravitano nell’area emergenza urgenza pare essersi scaldato più di quanto già non fosse dopo le parole del Ministro Speranza che ha comunicato l’intento di allocare 90 milioni di euro per l’incremento stipendiale del personale del pronto soccorso.
Come Società Italiana degli Infermieri di Emergenza Territoriale (SIIET) rimaniamo nel nostro ruolo di società tecnico scientifica delle professioni sanitarie, evitando attentamente di entrare in una materia, quella contrattuale, che è di pertinenza squisitamente sindacale.
Riteniamo che questa strada dovrebbe essere seguita anche da tutte le società scientifiche di area che, in qualche caso, si stanno invece lasciando andare, inspiegabilmente, a vere e proprie rivendicazioni sindacali.
Non è il caso di SIMEU, alla cui manifestazione del 17 prossimo venturo ci uniamo idealmente, come non di SIEMS, che attraverso il Presidente Costa richiama all’apporto che proprio le società scientifiche e non solo, in ultimo attraverso la “
Carta di Riva”, stanno da tempo cercando di dare alla politica che è chiamata a riscrivere, attraverso un apposito disegno di Legge, il sistema di emergenza urgenza.
Appare obiettivamente ridondante, oltre che inopportuno, per chi, come noi, ha sottoscritto più documenti intersocietari che affermano con forza l’impossibilità di vedere il sistema intra ed extra ospedaliero in altro modo che non come un unicum, dover ricordare al Ministro il ruolo che i professionisti dell’extra ospedaliero hanno avuto, ed hanno ogni giorno, nell’affrontare la pandemia in corso. Questo ruolo è, ed è stato, sotto gli occhi di tutti e non si pu non dare più che per scontato che sia riconosciuto con i fatti.
Ma tutti i punti della Carta di Riva sono sul tavolo e necessitano di essere affrontati. In quei punti si parla di “sistema” e di come esso debba essere disegnato per poter fornire al Paese un soccorso davvero performante.
Il tempo scarseggia, perché mentre aspettiamo proprio alcuni di quei punti sui quali tutte le società firmatarie la Carta sono confluite, così come anche il lavoro del Senatore Marinello sull’autista soccorritore - che allineato ai principi della Carta di Riva comunque non ci pare - vengono superati da atti come quello che, in Veneto, attiva una sperimentazione, in nome di un supposto risparmio di circa 100.000 euro annui, prevedendo di affidare la guida delle automediche, in servizio presso l’ospedale di Bassano del Grappa, proprio agli infermieri.
Coniugare risparmio e buon uso delle competenze professionali si pu e si deve, certamente, ma in questo, come in tanti altri casi, si fatica davvero a trovare il razionale, specie per quello che concerne il buon uso ed il rispetto delle competenze infermieristiche.
Nello specifico dobbiamo ricordare come già FNOPI, con una nota della Presidente Mangiacavalli, da tempo abbia escluso la possibilità per i professionisti infermieri di operare come autisti dei mezzi di soccorso, attività che peraltro non pu che distoglierli da quella che è la principale funzione su quei mezzi: l’assistenza al paziente. La stessa posizione è poi stata ribadita da diversi
Ordini Provinciali e da società di area professionale, non ultima la nostra.
Queste situazioni, di cui abbiamo portato solo un esempio tra tanti possibili, accadono, e continueranno ad accadere, fino a che non si metterà un punto proprio su quei disegni di Legge cui diverse Senatrici stanno da tempo lavorando in Commissione Sanità del Senato, seppure con disegni di Legge che in qualche caso appaiono essere molto lontani tra loro nella visione globale del sistema che intendono disegnare.
Resta il fatto che solo una nuova Legge che regoli davvero il sistema potrà rendere un minimo di uniformità all’entropia cui ormai assistiamo da anni a livello nazionale, quando non nelle stesse regioni, e porre freno, se non termine, alla a volte eccessiva “creatività” degli amministratori o dirigenti locali.
Come SIIET leggiamo la manifestazione di SIMEU come un opportuno stimolo alla politica a non perdere tempo e ad ascoltare coloro i quali, tramite la Carta di Riva, sono già addivenuti ad una proposta di punti fondamentali, e non rinunciabili, seguita da proposte ben più particolareggiate, per fare un buon lavoro di riforma.
Adesso è forse giunto il tempo di ascoltare, e farlo veramente, per poi agire facendolo con reale competenza. Una competenza che certamente i firmatari della Carta di Riva posseggono e hanno già messo a disposizione.
Roberto Romano
Presidente SIIET