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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Lettere al Direttore

Corso Iss su cannabis terapeutica aperto anche ai medici palliativisti

di Marco Ceresa
12 novembre - Gentile Direttore,
le scrivo per segnalare l’ottenuta apertura, anche ai medici che si occupano di Cure Palliative, del corso dell’Istituto Superiore di Sanità “Il corretto utilizzo della Cannabis ad uso medico”. Vanno ringraziati i funzionari dell’ISS, che hanno sanato l’impossibilità di iscrizione dei medici palliativisti al corso istituzionale sull’uso medico della Cannabis terapeutica e poi ne hanno prorogato la scadenza di oltre 6 mesi per consentirne la fruibilità.
 
Tale corso infatti, con scadenza prevista per lo scorso 07.11.2018 risultava in precedenza precluso ai medici della disciplina Cure Palliative che quindi non avevano potuto fruirne, verosimilmente per una semplice “svista” ora colmata. Le discipline ammesse erano infatti “Medicina generale (medici di famiglia), Oftalmologia, Anestesia e rianimazione, Geriatria, Neurologia, Oncologia, Pediatria, Pediatria (pediatri di libera scelta)”
 
In effetti l'assenza delle Cure Palliative non era coerente con i dettami normativi, che a livello nazionale dispongono la possibilità prescrittiva a carico del SSN della Cannabis terapeutica, proprio per i medici operanti ai sensi della legge 38/2010 (Art 18 quartes D.L. 16 ottobre 2017 n. 148 in Legge 172/2017), fra i quali sono ovviamente ricompresi a pieno titolo anche quelli che operano nelle Cure Palliative.
 
Peraltro, come è ormai acclarato, le Cure Palliative non si occupano affatto solo dello stretto periodo del fine vita, ma anche del miglioramento della qualità della vita lungo tutto il percorso delle gravi malattie (non certo solo oncologiche) che spesso si manifestano con dolore od altri sintomi importanti già in fase iniziale o durante i trattamenti; l’esempio classico è quello dei pazienti che eseguono chemioterapie, in cui anche la cannabis può talora trovare applicazione ed è proprio compito peculiare del palliativista la sua prescrizione, essendo egli il professionista a cui gli altri specialisti, ordinariamente, si rivolgono per la gestione dei sintomi difficili. Ovviamente la diffusione della corretta formazione del personale medico in questo campo, relativamente nuovo in Italia, è fondamentale ed è una buona cosa che proprio l’ISS si sia impegnato in tal senso.
 
Quasi contestualmente (sempre in ambito tematico "Cannabis-Cure Palliative") sono state annunciate celeri tempistiche, da parte dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia per sanare la “svista” che aveva portato all’esclusione (in dgr 491/2018) dei medici Palliativisti fra i prescrittori del Piano Terapeutico necessario ad erogare la Cannabis ad uso medico a carico del SSR lombardo. Ciò è accaduto anche in seguito ad una recente interrogazione che riprendeva la problematica già segnalata da QS sin dal 09.08.2018.
 
Va certo riconosciuta la disponibilità del’Assessore al Welfare dei dirigenti regionali, a rettificare provvedimenti già emessi rendendoli maggiormente coerenti con la realtà clinica, disponibilità dichiarata peraltro dallo stesso assessore sin dal 19.08.2018 in intervista pubblicata su Repubblica.
 
Questi sono senz'altro segnali positivi di ascolto diretto, magari estendibili anche ad altre eventuali problermatiche sanitarie per rendere sempre meglio fruibili i servizi sanitari ai cittadini ed ai sanitari stessi. .
 
Marco Ceresa 
Medico Palliativista
Ospedale San Paolo Milano
12 novembre 2018
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