5 gennaio -
Gentile Direttore,
vorrei intervenire a seguito dell’articolo a firma dell’avvocato Benci inerente a “
La riforma degli ordini professionali. Cosa cambierà per i medici e le altre professioni sanitarie”. La Federazione Italiana Tecnici di Laboratorio Biomedico prima dell’approvazione del DDL Lorenzin e successivamente, ha posto delle riserve.
La riserva nasce subito dopo aver letto il primo
canovaccio dello stralcio di legge; poiché la nostra Federazione non persegue lo scopo di auto – rappresentazione di ruolo ma vuole dare valore all’ affermazione della professione in cui si aprano spazi per nuove opportunità di rafforzamento professionale.
Una legge omnibus, che secondo il nostro parere, rischia di non riconoscere dignità ad una riforma degli ordini
dove il primo obiettivo è quello di tutelare i professionisti sanitari e l’utenza poiché è una legge troppo complessa e articolata che spazia dal riordino delle professioni ordinistiche alla dirigenza sanitaria del Ministero.
La nostra adesione al Coordinamento Permanente delle Professioni Sanitarie nasce per questo scopo.
Per quanto riguarda l’idea di nuove regole sul sistema elettorale ordinistico e sul limite dei mandati ci trova concordi ma era necessario che rimanesse, come previsto all’inizio, il quorum degli aventi diritto al voto. Ottima la previsione di pluralità di seggi.
In riferimento all’elezioni della struttura centrale avremo gradito che la rappresentanza fosse decentrata a livello regionale soprattutto per le professioni il cui numero di soci è poco rappresentativo.
Per F.I.Te.La.B. la nascita di un
ordine - multialbo, è certamente un evento epocale che mette fine ad una incongruenza storica che non aveva alcuna ragion d’essere.
Per F.I.Te.La.B. un duplice rischio per le professioni sanitarie dovuta a:
- la nascita di nuove professioni sanitarie potenzialmente sovrapponibilie di conseguenza ad un ulteriore confusione e promiscuità e
scarso equilibrio per il Sistema.
Come citato nell’articolo di Benci,
l’ordine - multialbo crea non poche difficoltà di tipo organizzativo e gestionale.
Secondo F.I.Te.La.B. è necessaria un’adeguata rappresentanza di tutte le professioni ma comunque sarà insufficiente vista la
diversa presenza numerica di soci nei vari albi.
Siamo in attesa dei decreti attuativi, riteniamo indispensabile
una rilettura di tutto l’impianto onde evitare una
“ingessatura del sistema” in termini di regolamentazione statutaria dove è auspicabile una attenta riflessione in questo particolare momento di pausa parlamentare dovute alle elezioni politiche.
Per concludere, siamo favorevoli alla possibilità di aderire ad attività in libera professione, purché questa venga rivista e contestualizzata alla L. 251/00 e alla 43/06 in modo tale che i tecnici di laboratorio biomedico vengano posti nella giusta luce all’interno di un processo di modernizzazione delle attività intra ed extra moenia.
Saverio Stanziale
Presidente Nazionale F.I.Te.La.B.