5 settembre -
Gentile Direttore,
leggo con stupore il comunicato dell’Enpam, apparso sul suo autorevole giornale il
22 agosto scorso, e non posso che condividere nel merito le dichiarazioni di un deputato, On. La Russa, ex ministro di questa Repubblica, riportate da un quotidiano nazionale,
il Foglio, il quale testualmente dichiara:
“ …
Leggiamo quanto hanno scritto i Presidenti degli Ordini di Milano e Bologna sulla gestione opaca della Fondazione Enpam. Le lettere appaiono preoccupate e ben documentate. Non si comprende davvero, quindi, la reazione scomposta di Enpam che, ad una richiesta di commissariamento per evitare investimenti irresponsabili (peraltro inviata correttamente attraverso i canali istituzionali) e ad una richiesta di maggior trasparenza, invece che rispondere a tono e nelle sedi istituzionali, minaccia ritorsioni e definisce questa iniziativa 'provocazione irresponsabile'”.
E continua opportunamente “
si pubblichino e si giustifichino tutti i compensi dei vertici della Fondazione. Oggi tutti devono sapere tutto per giudicare e decidere, perché i soldi sono degli iscritti e non degli enti né tantomeno dei loro dirigenti”
Incomprensibile poi la chiusura del comunicato Enpam
“….. non può permettere che si giochi con le pensioni dei medici e dei dentisti. Per questa ragione valuterà tutte le iniziative previste dalla legge nei confronti dei rappresentanti degli Ordini di Milano e Bologna, a tutela dell’immagine e della reputazione dell’Ente”.
Di quali “giochi” si tratti non è detto, inoltre il comunicato fa intendere che i rappresentanti degli Ordini di Milano e Bologna abbiano rivolto esclusivamente, e scandalisticamente, le loro istanze ai media.
L’Enpam invece omette deliberatamente di dire che detti Ordini si sono rivolti ad Organismi Istituzionali di questo Stato: Ministeri, Commissione Parlamentare di Controllo, Procura della Repubblica di Roma ed al presidente dell’ANAC Cantone. E’ forse questa “la ragione”?
Occorre ricordare che identico stile e identiche minacce i vertici attuali dell’Enpam le fecero in occasione di un esposto presentato da cinque Presidenti di Ordine (tra cui quello attuale di Bologna) e dallo scrivente, allora Consigliere di Amministrazione dell’Ente, salvo poi dovere ammettere la fondatezza delle denunce ed essere costretti a costituirsi parte civile per avere il ristoro di ben 250 milioni di euro. Per inciso è bene ricordare che, su quest’ultima problematica, il processo penale- n.5938/12N- è attualmente in corso di svolgimento presso il tribunale di Roma.
Invece i vertici dell’Enpam, dovrebbero spiegare perché il rivolgersi alle autorità di questo Stato da parte degli Ordini di Milano e Bologna comporta rischi per le pensioni ? “…..
non può permettere che si giochi con le pensioni dei medici e dei dentisti”.
Non temono invece che finalmente Ministeri, Governo e Parlamento vogliano prendere atto degli spropositati emolumenti che in virtù della “
autonomia” gli amministratori si attribuiscono a spese delle pensioni e porvi rimedio?
Quanti sanno che gli emolumenti del Presidente Enpam sono maggiori del 1.311% degli emolumenti del Presidente della Cassa dei Farmacisti, o che i suoi emolumenti sono maggiori del 235% rispetto al costo di tutti gli organi istituzionali della Cassa di Farmacisti?
Prof. Salvatore Sciacchitano
Già Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi di Catania ed
Ex Consigliere di Amministrazione Enpam