14 ottobre -
Gentile Direttore,
vorrei esprimere il mio punto di vista rispetto a un
articolo firmato da Viola Rita, apparso sul sito di Quotidiano Sanità il 3 ottobre 2014 dal titolo "Celiachia. Tempistica di introduzione del glutine e allattamento non influiscono sull'insorgenza della malattia". L'articolo fa riferimento allo studio italiano apparso sul NEJM il 2 ottobre 2014 di Lionetti e coll.
Sono rimasta molto colpita da alcune affermazioni nonchè dalla parzialità delle informazioni date nell'articolo, e sono rimasta colpita due volte: come medico, e come madre affetta da celiachia (la popolazione a cui vi rivolgete nell'articolo).
Faccio riferimento alle dichiarazioni, la prima del Prof. Catassi "Possiamo tranquillizzare le mamme: chi non riesce ad allattare al seno non deve sentirsi in colpa (...)". E ancora, Elisabetta Tosi, responsabile dell'AIC: “I dati ci dicono che le mamme celiache possono vivere i primi mesi del loro bimbo senza angustiarsi se non possono allattare al seno e senza modificare il programma per lo svezzamento”.
Intanto: è vero che nella popolazione studiata dal gruppo italiano l'allattamento al seno (peraltro relativamente breve, in media 5.6-5.8 mesi) non influenzava l'incidenza della celiachia, ma in letteratura i dati dei diversi studi sono contrastanti. Non avevano ossevato un ruolo protettivo dell'allattamento durante l'introduzione del glutine ma gli stessi autori sottolineano come il loro studio non era stato disegnato per rispondere a questo problema.
Al di là poi dell'articolo specifico, le affermazioni sull'allattamento al seno le trovo gravi. Una madre celiaca non si deve preoccupare di non allattare tanto non proteggerebbe il figlio dal rischio di sviluppare la malattia, come se l'unico motivo per cui una celiaca dovrebbe allattare al seno fosse per proteggerlo da una patologia (bene, non lo protegge e allora non vi angustiate, si ammalerebbero comunque). E gli altri mille vantaggi del latte materno? Il problema infatti è che andrebbe sostenuto esattamente il contrario: "mamme fate di tutto per allattare, perchè vostro figlio ha già una probabilità più alta rispetto a un bambino che non ha genitori celiaci di sviluppare una patologia...proteggetelo con il vostro latte almeno dalle infezioni respiratorie, gastrointestinali, dalle allergie, permettetegli di sviluppare il suo sistema neurologico e immunitario al meglio".
Questo andrebbe sottolineato. E invece si pensa a tranquillizzare rispetto al mancato allattamento piuttosto che sostenere chi ha difficoltà (come se il problema fosse poi solo il senso di colpa che rimane alla madre e non la perdita dei benefici per il bambino).
Quando si fa informazione bisognerebbe fornire tutti i punti di vista di un dato argomento e non informazioni così limitate. Non si dovrebbe mai smettere di sostenerlo, l'allattamento al seno e i suoi vantaggi, anche quando si parla di un caso specifico come questo, che poi è l'unico modo di autarle quelle mamme, che come dice il Prof. Catassi, "non riescono ad allattare al seno".
Sperando che il mio punto di vista possa essere spunto per discussioni future sul vostro portale, la saluto cordialmente.
Francesca De Marco
Gentile Dottoressa De Marco,
in riferimento alla sua lettera, fonte di riflessione sull'argomento, mi preme sottolineare che il mio articolo era focalizzato sui risultati dello studio sul
NEJM, nel quale si legge che "né l’introduzione ritardata di glutine né l’allattamento modificano il rischio della malattia celiaca tra i bambini a rischio", come spiegato nel mio testo.
Oltre a dare notizia di questo risultato, nel corpo dell'articolo non si parla più del tema allattamento, se non all'interno delle dichiarazioni virgolettate di Elisabetta Tosi, Presidente AIC, e del Professor Carlo Catassi, che si riferiscono a donne impossibilitate ad allattare al seno.
Per quanto mi compete, faccio tesoro dei suoi spunti e la ringrazio della lettera, che affronta un tema vasto e di grande interesse per eventuali ulteriori approfondimenti sui vantaggi dell'allattamento al seno, in particolare nei bambini figli di madri celiache.
Un saluto cordiale,
Viola Rita