29 novembre -
Gentile direttore,
parliamo della vita delle persone affette ed a rischio di morire per le conseguenze dell’infezione da HIV, ancora una volta soprattutto eterosessuali come numero assoluto, ma in termini di rischio relativo comunque soprattutto Omosessuali, Bisessuali, Donne Transgender e loro partner. Sono soprattutto questi gruppi sociali, quando hanno comportamenti a rischio, ad essere messi a rischio da politiche sanitarie completamente avulse dai dati e dalle conoscenze scientifiche attuali.
Leggendo la letteratura scientifica, infatti, ci si rende conto che dal punto di vista economico occorre superare due ostacoli fondamentali:
1) Fare a tappeto il test HIV normalizzandolo, come quello per HBV ed HCV, che pure sono malattie sessualmente trasmissibili;
2) Ridurre il costo del test di almeno il 16% (dati UK
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39504393/)
Il fatto che la Sanità in Italia sia divisa a metà ed addirittura
sotto la soglia di decenza proprio nella mia città rende difficile pensare che si superi il livello di ideologia omo-transfobica rispetto all’HIV e che ci si decida a finanziare davvero la lotta al virus, come si è fatto per COVID.
Un altro tema fondamentale è ovviamente la mancata prevenzione efficace con PREP e Preservativi in termini ancora una volta di spesa e di ideologia omo-transfobica, usate per ostacolare la fine di questa epidemia.
Gli studi dimostrano che il supporto sociale all’uso della PREP e del Preservativo, anche in modo disgiunto, sono le uniche politiche sociali efficaci che possono ridurre il propagarsi dell’infezione, in assenza di un vaccino.
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11471694/ Tuttavia per farlo occorre interrompere l’idea che usare la PREP sia solo per omosessuali o donne transgender ma comunque promuovere in modo specifico presso queste comunità il loro uso a salvaguardia delle loro vite.
Bisogna ad esempio introdurre le donne nel circuito della PREP, dato che è oggi soprattutto tra le persone eterosessuali che si è osservato un aumento di casi HIV!
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11390911/ Oltre alla eliminazione del secondo livello di privacy per il test HIV, occorrono campagne mirate alla normalizzazione delle relazioni tra uomini o con donne transgender e di donne (etero-cis) che facciano la PREP, felici e protette.
Però per farlo occorre davvero che la legge sulla gratuità della PREP diventi effettiva, concedendo a tutti i medici di base ed a tutti gli infettivologi la possibilità di garantirne la prescrizione e la continuità terapeutica. Oggi il numero di centri autorizzati a prescriverla è ancora ridicolo e può essere verificato attraverso il sito di PREP-Italia.
https://www.plus-aps.it/chi-ti-segue-per-la-prep/ Essendo un fattore di rischio, occorre preparare il personale della Salute Mentale e dei SERD a riconoscere ed affrontare le questioni del Chemsex in tutte le ASL, vista la diffusione in chi ne faccia uso di molte più pratiche sessuali, senza alcuna protezione contro le infezioni.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38542036/Esistono studi molto complessi per comprendere la sovrapposizione di fattori psicologici e sociali nel determinare la capacità di fare prevenzione con Preservativi o PREP, di fare o meno il test HIV e di aderire, in caso di sieropositività alla terapia ART.
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC10872355/ Questi sono perfettamente ignorati dalle strategie del Ministero della Salute e dal ISS:
Esistono al contrario frontiere originali ed innovative di tipo cognitivo-comportamentali,
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11260538/ o di tipo ludico-emotivo, h
ttps://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11034423/ , che si sono dimostrate, nei Paesi anglofoni, validi strumenti per ottenere una maggiore consapevolezza ed uso di Preservativi, PREP e test HIV.
Insomma giocare su temi critici e usare i cellulari per informare e rassicurare, soprattutto gli adolescenti ed in particolare i sottogruppi gay-bisex e donne transgender, sulla normalità della prevenzione HIV.
Non abbiamo nessuna possibilità di incidere sulle politiche delle Regioni o del Ministero, se non attraverso la flebile voce di questa nostra lettera, con cui chiediamo:
1) Eliminazione doppio segreto per Test
2) Estensione a Medici di Base ed a tutti gli infettivologi della prescrizione PREP
3) Gratuità Preservativi, almeno per Sex Workers, Adolescenti e persone nelle Case Circondariali
4) Attivazione di Giochi online o di interventi digitali di m-Health per implementare l’uso di PREP e Preservativi
5) Campagne pubblicitarie specifiche su Coppie di uomini, con Donne Transgender o con Donne Etero-Cis che in sicurezza facciano uso di PREP, Preservativi e test HIV
Manlio ConvertiPsichiatraPresidente AMIGAY aps
Nicola Luigi Bragazzi
Epidemiologo
Socio AMIGAY aps