“La mancata stabilizzazione dei medici, dei veterinari e dei dirigenti sanitari non solo riveste un problema nelle dinamiche interne degli Enti del Ssn, incluso il Ministero, ma ha anche risvolti pensionistici importanti, nonché problemi di ordine sociale. Inoltre, la precarizzazione di un posto di lavoro rischia di rendere precaria la stessa funzione”. Questo l’incipit del documento messo a punto dai sindacati dell’area per il tavolo con il Ministero della Salute.
“Risulta paradossale si legge nel documento - che per il comparto degli infermieri si sia arrivati in quasi tutte le Regioni alla stabilizzazione e che, invece, per la dirigenza sanitaria non si sia giunti a un processo analogo. Anzi il blocco del turnover e i piani di rientro spingono le aziende a precarizzare ulteriormente i rapporti di lavoro, facendo ricorso a strumenti di reclutamento illegittimi e, in quanto tali, pericolosi per le aziende stesse ed incoerenti con la attività assistenziale. Senza dimenticare, inoltre, che una della sacche di maggior precariato si ha nel privato, anche accreditato”.
La proposta si articola con diverse soluzioni per ciascuna delle sei tipologie di lavoro atipico individuate nella dirigenza sanitaria. Dai contratti stipulati dalle aziende a chiamata diretta, a quelli per “facenti funzione” come direttori di struttura complessa, a quelli a tempo determinato dopo procedura concorsuale o su avviso pubblico, ai contratti “atipici” pagati con fondi aziendali o extra aziendali.
Leggi la proposta integrale elaborata da: ANAAO ASSOMED - CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FVM – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI - UIL FPL MEDICI – SDS SNABI – UGL MEDICI