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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Senato approva tassazione borse di studio. Anaao: “Ancora cassa con i soliti noti”

immagine 11 aprile - Un emendamento al decreto Fiscale approvato il 4 aprile scorso al Senato stabilisce una tassazione sulle borse di studio superiori a 11.500 euro. Troise (Anaao): “Per i giovani medici in formazione specialistica anche il danno di ulteriori oneri economici”.
“Una crisi economica che sembra non vedere fine spinge il Governo in una parossistica coazione a ripetere a cercare di fare cassa ancora con i soliti noti. Dopo i medici, i veterinari ed i dirigenti sanitari dipendenti del Ssn ora è il turno dei giovani medici in formazione specialistica”. Così Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao Assomed, commenta l’emendamento approvato il 4 aprile scorso dal Senato che sottopone a tassazione le borse di studio di importo superiore a 11.500 euro anni perché costituiscono reddito.

“La norma  - spiega Troise - appare fortemente penalizzante per i medici in formazione specialistica dimenticando che una parte importante del loro trattamento economico è destinata ad adempiere ad oneri di carattere professionale e universitario (iscrizione all'Ordine dei Medici Chirurghi, quota A Enpam, tasse scolastiche) e formativo (acquisto di libri e altro materiale didattico, iscrizione a corsi e congressi, stage all’estero)”. Secondo il segretario nazionale dell’Anaao occorre inoltre tenere presenti “le particolari caratteristiche del contratto di cui questi godono, deputato essenzialmente ad una lunga attività di preparazione ad un compito particolarmente gravoso e delicato quale quello di tutelare la salute dei cittadini”.
 
L’Anaao Assomed esprime la propria solidarietà ai giovani colleghi e, annoverando molti di loro tra i propri iscritti, si fa interprete delle loro “legittime aspettative” proponendo all’attenzione dei deputati della Commissione Finanze della Camera, dove il ddl C5109 è attualmente all’esame, un emendamento abrogativo della tassazione prevista, “per evitare di aggiungere alla beffa di una formazione non di rado di discutibile qualità professionalizzante, il danno di ulteriori oneri economici”.
 
 
11 aprile 2012
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