“Desideriamo esprimere per l'ennesima volta il nostro rammarico, per vedere come, colui che dovrebbe essere super partes, non perda mai nessuna occasione per attaccare e deridere colleghi che hanno scelto di praticare la loro professione presso le parafarmacie, con indubbi impegni economici e professionali”. Lo scrive in una lettera inviata a
Quotidiano Sanità la Federazione Nazionale Parafarmacie, a commento delle
dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente della Fofi, Andrea .Mandelli, e pubblicate sul nostro giornale.
“Ci fa piacere vedere che il presidente Fofi preoccupi tuttavia dell'equità di trattamento dei farmacisti collaboratori per l'imminente concorso. Ci chiediamo però perché questo appoggio non lo dia anche quando questi chiedono un abbassamento del quorum a 2.800, l'abolizione della trasferibilità ed ereditarietà della concessione della farmacia, stipendi più adeguati, un serio (non solo a parole) contrasto all'abuso di professione”, aggiunge la Federazione Nazionale Parafarmacie, secondo la quale “non si capisce perché non appoggi le richieste di quei colleghi, ugualmente iscritti all'Ordine dei Farmacisti, che chiedono la libertà di esercizio di professione; cita sempre il disastro che la liberalizzazione ha portato in Grecia e ‘dimentica’ che in Germania la pianta organica è stata abolita nel 1958 e non si è verificata nessuna catastrofe nella distribuzione dei farmaci, anzi il sistema funziona benissimo, il farmacista che ha i requisiti può aprire liberamente da 1 a 4 farmacie, i collaboratori hanno stipendi molto più alti di quelli italiani, esiste un sistema efficiente di rimborso dei farmaci per i cittadini che consente risparmi alle casse mutua tedesche”.
Per la Federazione Nazionale Parafarmacie “appoggiare tutte queste richieste favorirebbe sì tutti i farmacisti non titolari di farmacia, ma farebbe calare drasticamente il valore delle farmacie già esistenti. Il resto è solo demagogia e come Mandelli ben sa, essendo stato presente nelle sedi competenti in questi ultimi mesi, è stata la forte miopia di Federfarma a creare questa situazione che scontenta tutti e che ora dovendo dare la colpa a qualcuno si scarica nelle Parafarmacie. Sono solo parole, attendiamo fatti concreti per la professione”.