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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Ricetta elettronica nazionale. Scafuro (Smi): "Passo avanti per i pazienti ma vedremo se sarà davvero rivoluzione telematica e non l'ennesimo spot"

immagine 29 febbraio - Per il Sindacato dei Medici Italiani l'entrata in vigore da domani del nuovo sistema basato sulla ricetta elettronica è si un passo in avanti per i pazienti, ma rischia di rimanere per i medici "l'ennesima incompiuta". Per i camici bianchi molte regioni non sono ancora pronte al cambiamento. La ricetta elettronica sarebbe per loro scaricata nei costi sui medici di famiglia
Il Sindacato dei Medici Italiani-Smi, riunito il Consiglio Nazionale a Tivoli (Roma) lo scorso fine settimana, ha rivolto un appello al ministro Lorenzin in relazione all'entrata in vigore domani, 1 marzo, del nuovo sistema basato sulla ricetta elettronica.

"E' un passo avanti per i pazienti - dichiara Enzo Scafuro, responsabile nazionale Smi per l'area dei convenzionati -, ma rischia di rimanere per i medici l'ennesima incompiuta: la ricetta elettronica continua a essere fonte di incertezze e problemi".

"L’operazione di digitalizzazione parte circa tre anni fa - spiega - eppure nonostante tutto questo tempo molte regioni non sono ancora pronte al cambiamento e l'Italia presenta ancora una realtà a 'macchia di leopardo'. Con diverse criticità: tra dubbi fondati sulla tutela adeguata della privacy, vista la mole di dati sensibili che si trattano negli ambulatori e alcune, evidenti e preoccupanti, certezze: prima tra tutte l'inadeguatezza della rete in molte località italiane, con i conseguenti e ricorrenti blocchi della linea. Non mancano poi i disagi per l'assenza di investimenti su questo grande, e necessario, cambiamento, che però è stato scaricato quasi integralmente sulle spalle dei medici di famiglia, sia in termini di spesa (carta ,toner, aggiornamenti software), sia per il tempo dedicato per far sì che la dematerializzazione si realizzi".

"Certo - conclude Scafuro - c'è da domani una grande, e positiva, novità, se tutto funziona: i cittadini potranno presentare la ricetta (al momento il promemoria stampato dal medico) in tutte le farmacie del territorio italiano, pagando il ticket che pagherebbe nella regione di provenienza. Valuteremo e monitoreremo, anche con l'ausilio dei pazienti, l’esito di questa fase di rodaggio. Vedremo se sarà davvero rivoluzione telematica e non l'ennesimo spot".
 
Lorenzo Proia
29 febbraio 2016
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