Un contratto nazionale forte, stop al definanziamento e al regionalismo, e apertura al confronto con gli altri sindacati per il rinnovo della convenzione. Questi alcuni punti toccati dal presidente del Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani (Snami),
Angelo Testa durante la sua relazione in occasione del 34° Congresso nazionale che è partito ieri a Terrasini, in Sicilia.
Stop al regionalismo. “Le Regioni non possono e non devono continuare a creare ventuno sanità differenti - ha esordito Testa - con le ripercussioni che ognuno di noi può immaginare sull'assistenza al Cittadino. Si dovrà tornare ad una contrattazione nazionale che non sia un semplice quadro ma diventi la base inderogabile che regioni ed ASL possano solo implementare con risorse aggiuntive ed attività concordate che portino ad un miglioramento dell'assistenza e delle modalità lavorative dei professionisti. Il contratto nazionale deve essere lo 'zoccolo duro'. Le integrazioni locali non devono stravolgere una cornice già solida e chiara”.
Il leader del sindacato ha parlato anche di ridiscussione della convenzione con l’INAIL, dell'INPS che “non può pensare di continuare ad avere una certificazione medico legale ad alto impatto economico comportante un notevole rischio professionale, senza dover riconoscere ai professionisti il dovuto compenso. Così come i Medici non sono disponibili a continuare ad accettare imposizioni inutili e controproducenti dal lato assistenziale come trasmissioni di dati e simili che non siano supportate da risorse chiare e definite, fermo restando che i dati, e non tutti, devono essere trasmessi in sicurezza per la tutela della privacy, cosa che raramente oggi accade”.
Altro tema toccato quello della vaccinazione. “Ci stiamo apprestando all’impegno per la campagna vaccinale antinfluenzale – sottolinea Testa - senza le dovute tutele assicurative che devono essere a carico di chi, oltre alla tutela della salute, dalla vaccinazione ottiene il beneficio economico di una minor spesa in termini di farmaci, ricorso alle cure di secondo livello e di giornate lavorative perse. Dovremo inoltre fare un ragionamento con l’ENPAM per la paventata diminuzione di gettito contributivo legata ai tagli che anche la Legge Balduzzi ha innescato e che stiamo cercando di contrastare”.
Testa ha poi affrontato la questione del
rinnovo della convenzione. “In un momento come questo, in cui la categoria è messa a dura prova da attacchi sconsiderati della politica è quanto mai essenziale ritrovare una qualche forma di raccordo tra i Sindacati che siedono al tavolo”. Il presidente Snami ha poi preso in considerazione le future aggregazioni mediche, Aft e Uccp che non piacciono allo Snami, sottolineando comunque che il Sindacato dovrà “essere in prima linea e governare qualsiasi cambiamento della Sanità Italiana”.
Testa ha evidenziato inoltre come “sia opportuno assicurare con il rinnovo del contratto, per i Medici di Continuità Assistenziale, il completamento delle ore e prevedere che il comparto debba integrarsi con l’assistenza primaria ma continuare a mantenere la sua indipendenza, ribadendo l’impegno del Sindacato Autonomo che vorrebbe chiarezza e certezze sull'Emergenza Sanitaria Territoriale. Si chiarisca se deve essere struttura della medicina generale che lavora per curare, ove possibile, il paziente nella propria abitazione, o struttura ospedaliera che esce dall'ospedale per ricoverare il paziente. Senza questa chiarezza non vi sarà futuro per i colleghi del 118 che noi dello Snami riteniamo indispensabili per una buona sanità territoriale”.
Il Presidente ha poi rimarcato l’attenzione dello Snami per i medici che stanno frequentando il corso di formazione in Medicina Generale che nel loro 1° Congresso Nazionale SNAMI, in contemporanea con il 34 ° congresso nazionale hanno eletto i propri rappresentanti, il cui coordinatore siederà in comitato centrale.” Uno Snami che ha ben presente le sue tradizioni Anzaloniane del “...Non più lo Stato che detta le regole alla professione, ma la professione che detta le regole allo Stato...”, che vive fortemente nel presente e che vuole continuare le sue battaglie anche con i giovani Medici”.