Le sanzioni sulle prestazioni inappropriate, che sono previste dal Dl Enti locali, “sono una limitazione della libertà di agire in scienza e coscienza del medico e il taglio alle prestazioni, spesso celato dietro la foglia di fico dell’appropriatezza, rischia di mettere in discussione la tenuta complessiva del sistema. La valutazione dell’appropriatezza è e deve restare una prerogativa esclusiva del medico e non può diventare oggetto di giudizio da parte dell’apparato burocratico”. E’ la riflessione formulata dall’
Omceo Bari in una lettera rivolta a tutti i medici.
“Finora – si osserva - tra mille difficoltà e grazie anche all’impegno di tanti professionisti, il sistema ha retto, come dimostrano i dati Ocse, secondo cui in Italia si rileva un’aspettativa di vita di 82,3 anni, tra le più alte, con tassi di ricovero per asma, malattie polmonari croniche e diabete tra i migliori dei paesi Ocse e quelli di mortalità a seguito di ictus o infarto ben al di sotto della media”.
L’Omceo Bari non nega che esistano “esistono sprechi da combattere e ampi margini di miglioramento, come abbiamo più volte segnalato richiedendo una riforma del sistema sanitario che andasse verso una sanità più moderna, più capace di rispondere ai bisogni di salute della società attuale, profondamente cambiati rispetto al passato. Non siamo mai stati morbidi sui malfunzionamenti e sulle storture del nostro sistema sanitario e abbiamo sempre chiesto che fosse capace di tutelare i diritti dei cittadini e quelli dei lavoratori, di chi opera quotidianamente nella sanità”.
Tuttavia le iniziative del governo “rischiano di minare alla base il carattere irrinunciabile di equità, solidarietà e universalità del nostro sistema”. E il Decreto del Ministero cerca di risolvere questioni complesse come quella della sostenibilità con un semplice taglio lineare, che metterà a rischio il diritto alla salute dei pazienti e renderà l’esercizio della nostra professione un’impresa impossibile”. Per questo “ci sentiamo umiliati proprio nel nostro agire professionale e imbrigliati in una serie di norme burocratiche e vessatorie il cui fine è produrre per lo Stato un risparmio senza garanzia per le fasce più deboli della popolazione”.
Il Presidente dell’Ordine barese,
Filippo Anelli, sottolinea inoltre che l’auspicata svolta verso una sanità che premi la qualità attraverso l’individuazione di indicatori che misurino i risultati raggiunti e le performance professionali, così come suggerito più volte dai rappresentanti dell’Unione Europea, è rimasta solo una buona intenzione sacrificata sull’altare dell’economia e dei vincoli di bilancio”. Di conseguenza è giunto il tempo di alzare la voce e di far sentire le nostre ragioni!”.
La Fnomceo, insieme con tutte le organizzazioni di categoria, ha già indetto gli “Stati generali della Professione medica e odontoiatrica” per il mese di ottobre e promuoverà un’iniziativa nazionale nel mese di novembre, a difesa di un Sistema Sanitario equo, solidale e universalistico, che risponda ai bisogni di salute dei cittadini. Anelli invita quindi tutti i colleghi “a mobilitarsi e a partecipare alle iniziative che nelle prossime settimane saranno organizzate dalle Fnomceo e dal nostro Ordine. Ora è giunto il momento di scendere in campo per difendere i valori etici rappresentati dal nostro essere medici”.