Per non pregiudicare le attuali retribuzioni dei dipendenti pubblici a causa del blocco del rinnovo dei contratti collettivi nazionali sono previsti premi di merito individuale finanziati con le risorse derivanti dal miglioramento organizzativo e di efficienza. L'Aran, inoltre, sarà chiamata a stipulare un accordo quadro per la regolazione delle relazioni sindacali secondo quanto previsto dalla legge 150/2009.
Questi i due punti cardine dell’
intesa firmata il 4 febbraio scorso tra Governo e sindacati per la regolazione del regime transitorio conseguente al blocco del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel pubblico impiego. Un accordo che, tuttavia, non hanno sottoscritto molte sigle sindacali, tra cui la Cosmed.
“La Cosmed non ha firmato l’accordo sul salario di produttività, senza un preventivo confronto con le Regioni, senza incentivi per i dirigenti del Ssn, senza un riconoscimento della specificità del Ssn e dei dirigenti medici e sanitari nell’ambito del pubblico impiego”, spiega Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao Assomed e segretario generale della Cosmed.
“La legge150/2009 – continua Troise - si è abbattuta sulla dirigenza sanitaria senza tener conto delle peculiarità del servizio da erogare ai cittadini. Si lamenta l’assenza delle Regioni su tematiche decisive come l’applicazione della legge 150/2009, il modello contrattuale e in questi giorni le problematiche delle certificazioni online. I dirigenti sanitari rischiano di avere due padroni: Stato e Regioni, che senza coordinarsi tra di loro impongono direttive con pesanti ricadute sull’organizzazione del lavoro e sui servizi ai cittadini”.
Per Troise, “di fronte al blocco totale dei contratti, del tutto inadeguata appare la rassicurazione contenuta nell’accordo di non voler procedere ad ulteriori riduzioni, inoltre COSMeD ricorda che alla revoca di alcune penalizzazioni in vari settori del pubblico impiego permane il blocco dello 0,8% dell’ultimo contratto”.
Soddisfatto invece il commissario straordinario dell'Aran, Antonio Naddeo, secondo il quale l’accordo “rilancia in modo rilevante il ruolo della contrattazione in un momento importante per il pubblico impiego, che deve affrontare l'applicazione della Riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione e la stagione di blocco dei rinnovi contrattuali. In questo contesto, l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale ricoprirà un ruolo importante perché impegnata a definire importanti accordi riguardanti l'applicazione del nuovo modello contrattuale e le nuove prerogative previste dalla riforma Brunetta”, ha concluso Naddeo auspicando che anche il comparto Regioni ed Enti locali sia d'accordo su questa impostazione “al fine di avere una condivisione totale su tutto il pubblico impiego".
Altrettanto soddisfatto il ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta. L’accordo, ha dichiarato, “rappresenta un importante, ulteriore passo in avanti nell'applicazione della mia riforma della Pubblica Amministrazione. Nei fatti viene rilanciata la contrattazione” perché “la condivisione delle organizzazioni sindacali dei principi cardine della Riforma della Pubblica Amministrazione - fondati in primis su una maggiore efficienza e produttività del comparto pubblico - permette di legare le retribuzioni al miglioramento delle perfomance dei dipendenti. Nonostante l'attuale blocco del rinnovo dei contratti vengono così garantite le retribuzioni dei dipendenti pubblici, legando al merito individuale le risorse finanziarie derivanti dal miglioramento organizzativo e di efficienza (il cosiddetto 'dividendo dell'efficienza'). L'intesa – ricorda infine il ministro - dà inoltre mandato all'Aran di stipulare un accordo quadro per la regolazione delle relazioni sindacali secondo quanto previsto dalla mia riforma. A questo punto mi auguro che anche le Regioni firmino al più presto il nuovo modello contrattuale".