Un manifesto su cui edificare la piattaforma nazionale per la salute mentale: ‘La Carta di Firenze’, presentata oggi a Roma presso l’Auditorium del Ministero della Salute, costituisce il primo tassello per avviare un percorso di dialogo e di costruttiva interazione che renda protagoniste le associazioni degli utenti e dei familiari.
L’idea era stata lanciata il 10 ottobre 2012 in Palazzo Vecchio a Firenze nell’ambito di un seminario promosso congiuntamente dall’Associazione Italiana per la Salute Mentale (AISMe) e dal Mental Health Europe. L’iniziativa, finanziata dal Programma Europeo per lo Sviluppo e la Solidarietà Sociale - Progress (2007-2013)- e svoltosi parallelamente sia in Italia che in altri paesi dell’Unione Europea, ha stimolato lo sviluppo di coordinamenti nazionali per la salute mentale (piattaforme) in grado di favorire un maggior flusso di conoscenze fra il livello europeo e gli stati membri. Al seminario di Firenze parteciparono delegati di diverse organizzazioni italiane, governative (Ministero della Salute, Regione Toscana, Comune di Firenze) e non governative (Associazione Italiana Residenze/Risorse per la Salute Mentale, AISMe, Coordinamento toscano delle associazioni di Salute Mentale, Rete Regionale toscana degli Utenti della Salute Mentale e Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale).Il comitato provvisorio costituito dopo l’incontro ha elaborato il manifesto ‘Carta di Firenze, presentato appunto stamane presso il Ministero della Salute.
L’intento della piattaforma, sottolinea il documento, è “operare per una società in cui la salute mentale e il benessere siano considerati obiettivi prioritari di tutte le politiche nazionali e dove gli utenti ed ex utenti dei servizi della salute mentale e i loro familiari possano vivere come cittadini a tutti gli effetti. Questi devono poter accedere a servizi appropriati e usufruirne quando si renda necessario; devono inoltre poter partecipare in modo significativo a tutti i livelli decisionali in vari ambiti: da quello dell’eventuale percorso terapeutico riabilitativo personalizzato, a quello dell’organizzazione dei servizi socio sanitari nonché a quello relativo allo sviluppo della propria comunità civile”.
Le associazioni che hanno elaborato il testo, che rappresenta soltanto la primissima tappa di un lungo percorso, si propongono come interlocutore unitario nei confronti del Mental Helth Europe e dell’Unione Europea, sia per la realizzazione di progetti internazionali che per contribuire all’elaborazione del piano di Riforma nazionale. “L’auspicio principale è quello di riuscire a trovare dei punti condivisi, una piattaforma che sia in grado di avviare una sintesi tra le varie associazioni, senza però snaturare le peculiarità di ogni soggetto” hanno concordato
Galileo Guidi e Marco D’Alema, rispettivamente toscano delle associazioni utenti per la salute mentale e Marco D’Alema, presidente nazionale Airsam.
“La giornata di oggi è da considerarsi assolutamente positiva – ha aggiunto Guidi, in quanto costituisce il primo passaggio di un progetto avviato oggi e un modo per verificare la possibilità di trovare punti condivisi. Sono molto convinto della bontà del progetto, anche se sono numerose le variabili in gioco: il primo ostacolo è legato al conservatorismo di alcune realtà che pretendono di esercitare la titolarità della salute mentale”. Emerge quindi netto l’auspicio “che vengano rimosse tutte le pregiudiziali al fine di costruire un dialogo proficuo tra i cinque soggetti della piattaforma e magari di riuscire a coinvolgerne altri”.