“Stabilizzare la figura del massofisioterapista attribuendo il reale status giuridico che da anni le appartiene, ovvero professione sanitaria collocata in ambito riabilitativo ed esente IVA dietro prescrizione medica”. Il sindacato dei massofisioterapisti “Simmas”, è tornato a chiederlo ieri in occasione dell’incontro con le associazioni dei fisioterapisti e gli esponenti del Ministero della Salute.
“Consapevoli del fatto che vi è la necessità di chiarire, da parte degli enti preposti, in modo inequivocabile alcuni punti relativi alla nostra professione, ci è stato chiesto di avanzare una proposta che rispecchi la nostra volontà di risolvere questa annosa situazione e così faremo sin da subito”, spiega una nota del Simmas che fa il punto sull’incontro. “Chiariamo ancora una volte – prosegue la nota - che il Simmas ha l’obbligo di tutelare tutti, biennali e triennali, dal primo diplomato all’ultimo studente di un regolare corso di mft. La categoria non può e non deve, a nostro avviso, essere tutelata solo in base all’anno di diploma. Così come in una famiglia non deve esistere un figlio di serie A e di serie B, in egual modo non può e non deve esistere, nel nostro caso, il massofisioterapista di serie A e di serie B”.
“Da parte nostra – prosegue - assicuriamo la tutela verso tutti i massofisioterapisti che si sono diplomati e che si diplomeranno ai sensi della legge 403/71”.
Dalla Simmas arriva in fine un “ringraziamento” per la “disponibilità” di Giovanni Leonardi e del sottosegretario alla Salute Paolo Fadda “e a tutti i presenti con i quali siamo riusciti a creare un confronto sicuramente animato ma composto. Nei prossimi giorni saranno comunicate tutte le evoluzioni in merito a tale incontro, convinti del fatto che siamo solo all’inizio di un cammino intrapreso per risolvere i nostri problemi e fiduciosi di avere la disponibilità a intraprendere la giusta direzione per tutti da parte del Governo e delle istituzioni”.