“Quello che è uscito dalla Commissione affari sociali è un testo incoerente, un pasticciaccio brutto di dubbia legittimità”. È questo il commento di
Mauro Mazzoni, segretario Simet (Sindacato italiano medici del territorio), sul decreto Balduzzi oggi in discussione alla Camera.
Mazzoni ha innanzitutto criticato la modifica dell’articolo 7 quater del Dlgs 502 che va a toccare il Dipartimento di prevenzione (Dip). “Il Dipartimento di Prevenzione rappresenta l’alveo naturale per garantire una efficace prevenzione sanitaria e la cultura della promozione della salute”, ha detto Mazzoni, per questo la posizione del Simet è di” assoluta contrarietà” a qualsiasi variazione della norma che individua esplicitamente i servizi del Dip.
Più in generale il sindacato ha preso pesantemente posizione nei confronti del decreto Balduzzi considerandolo “inadeguato alla gravità della situazione del Ssn e con innovazioni pericolosissime”.” Il sedicente riassetto delle cure primarie, che di fatto, mediante un revisione degli accordi nazionali della Medicina Generale – ha dichiarato il segretario Simet - rischia di sconvolgere l’ambito dell’assistenza distrettuale con ricadute pesanti sui colleghi dei distretti che sentono minacciato il loro ruolo e le loro prospettive di carriera”. “Un’inaccettabile modifica unilaterale della mobilità – ha proseguito - che trasforma i medici in potenziali pacchi postali o soprammobili, trasferibili a piacimento nell’ambito regionale senza garanzie di tutela di carriera e retribuzione. La libera professione intramoenia di fatto soffocata da vincoli burocratici ed economici.”
“Ci siamo impegnati durante l’audizione in commissione affari sociali, nel tentativo di migliorare il testo del decreto e qualche risultato l’abbiamo portato a casa, anche se il giudizio sul decreto rimane fortemente negativo, anzi come si dice “la toppa è peggio del buco” – ha concluso Mazzoni - tutto ciò si aggiunge ad una stagione di interventi normativi, finalizzati al controllo della spesa pubblica, che sono fortemente penalizzanti sul piano economico e giuridico per i Dirigenti Medici , ma soprattutto mettono a rischio la sopravvivenza stessa del Ssn e dei suoi principi ispiratori”.