“Condividiamo senza riserve le dichiarazioni della presidente della Sifo sui grandi vantaggi che l’istituzione della figura del farmacista di dipartimento porterebbe ai cittadini, in termini di qualità e sicurezza delle cure, e al Servizio sanitario, in termini di razionalizzazione della spesa. Del resto da sempre la Federazione degli Ordini dei Farmacisti ha sostenuto l’ampliamento del ruolo del farmacista ospedaliero. Anche la sperimentazione cui la collega Fabrizio si riferisce ha visto la Federazione accanto alla Sifo nella collaborazione con il Ministero della Salute”. Ad affermarlo è il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, commentando le dichiarazioni rese dai vertici della Società scientifica in apertura del suo XXXIII Congresso.
“Concordo anche quando la Sifo sostiene che esistono farmaci innovativi e ad alto costo che non possono e non potranno mai uscire dal circuito della distribuzione in ospedale. Però, come provano anche le recenti aperture alla distribuzione nelle farmacie di comunità da parte delle Regioni - per bocca di autorevoli esponenti come Giovanna Scroccaro e Loredano Giorni - è evidente che molti farmaci innovativi oggi limitati alla distribuzione diretta lo sono esclusivamente per ragioni di costo e non per ragioni cliniche”, prosegue Mandelli. Secondo il quale “è inutile nascondere che la rete delle farmacie di comunità si trova in gravi difficoltà economiche e in una sorta di isolamento culturale anche perché non è più raggiunta dall’innovazione farmacologica anche quando riguarda patologie trattate prevalentemente sul territorio, dalle malattie reumatiche a quelle cardiovascolari”.
“Non mi sembra – sottolinea Mandelli - che sia una richiesta irrazionale quella di poter dispensare in farmacia anche farmaci innovativi, andando a ridurre quella molteplicità di canali di distribuzione che rende l’Italia una realtà unica in Europa. A chiusura, senza nessun intento polemico, vorrei sottolineare come sia sterile continuare a dividere la professione attraverso considerazioni che sembrano non tenere conto delle attuali grandi difficoltà che si trovano a fronteggiare tutti i farmacisti senza distinzioni”.
Per il presidente della Fofi, “come la creazione del farmacista di dipartimento è una prospettiva qualificante per i colleghi che operano nell’ospedale, così la possibilità di rientro di molecole innovative nella farmacia di comunità è l’unica via percorribile per la rete sul territorio”.