Domani, 3 novembre, si riunirà la Conferenza Unificata Stato-Regioni e all’ordine del giorno saranno portate in discussione le linee di Indirizzo sulla Funzione Aziendale di Psicologia, prevista dalla legge 176 del dicembre 2020. In proposito, dalla Sardegna si solleva tutto l’interesse alla discussione che vuol essere anche un contributo costruttivo e propositivo per l’incontro che è stato annunciato si terrà domani. “Potrebbe sembrare un tema puramente organizzativo – spiega
Angela Maria Quaquero a
Quotidiano Sanità, presidente dell'Ordine degli psicologi della Sardegna -, ma sappiamo bene che l’organizzazione è “contenitore di contenuto” e che sui contenuti e sulla professionalità può incidere moltissimo”.
“E’ dunque, invece, un tema complesso e di grande rilevanza – prosegue la Psicologa -, che richiede una riflessione anche per la sua valenza e le sue ricadute in ambito regionale. Attivare una funzione specifica sulla nostra disciplina non significa affatto limitare la visione interdisciplinare dell’intervento: La Funzione Aziendale di Psicologia rappresenta una azione non solo di coordinamento e di omogeneizzazione delle attività psicologiche, ma anche di una coerente integrazione trasversale con i vari ambiti organizzativi nei quali gli psicologi prestano la loro opera”.
“In altri termini – evidenzia la Presidente dell’Ordine -, potenziare l’organizzazione e la specificità nei vari settori della nostra professione costituendo una filiera, un modello di riferimento dell’intervento psicologico nel settore aziendale pubblico non significa isolarsi, ma rendere più efficace l’intervento professionale; significa, in altri termini, garantire una visione di sistema rispetto al proprio ambito specifico e, contemporaneamente, l’alta specificità dell’intervento. E tutto questo senza scardinare in nessun modo il lavoro di équipe multidisciplinare, nei vari ambiti in cui esso si colloca: secondo un modello già altamente sperimentato in diverse Regioni e in situazioni di eccellenza, quanto più gli ambiti richiedono la massima competenza, tanto più è utile e funzionale che gli operatori in équipe possano afferire ognuno alla propria struttura disciplinare di riferimento. L’organizzazione, in questo modo, è più complessa ma può rispondere meglio ad una visione di sistema rispetto al proprio specifico e, contemporaneamente, garantire un intervento ad elevata specificità”.
“Ma la riflessione “organizzativa” – osserva Quaquero - può e deve essere integrata da un altro tipo di riflessione, più “politica”, intendendo con questo termine il benessere delle cittadine e dei cittadini che si rivolgono ai servizi e che chiedono un intervento efficace che risponda ai propri bisogni”.
“L’esperienza COVID ha evidenziato che il bisogno di psicologia esiste – puntualizza sottolineando la psicologa -, è molto diffuso ed è individuato in modo assolutamente differenziato dalla domanda di intervento psichiatrico. E questo fatto è molto positivo, perché consente di rispondere con specificità a bisogni specifici (il disagio psicologico diffuso, le cure psicologiche primarie, solo per citare alcuni esempi) e, contemporaneamente, consente alle professioni psicologica e psichiatrica di interagire al meglio nei casi in cui la fragilità è più alta, nei servizi preposti ai questo tipo di utenza”.
“Differenziare, essere flessibili, dare risposte adatte alle diverse circostanze – conclude Quaquero - è una forza del Sistema Sanitario, non certo una debolezza, e non dobbiamo avere paura di innovare e sperimentare in questo senso: potremo guadagnare tutti in efficienza, competenza e, soprattutto, nella qualità dei servizi offerti. In Italia e nella nostra Sardegna”.
Elisabetta Caredda