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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Smi: “La firma della convenzione non blocca il malessere della professione”

29 aprile -

“L’assenso tardivo della  Conferenza Stato-Regioni su una pessima ipotesi di Accordo Collettivo Nazionale (ACN) per la medicina generale, siglato tra le parti  a gennaio scorso e riguardante gli anni 2016-20218,  lascia l’amaro in bocca” così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani  in una dichiarazione.

“I nodi per la professione medica messi in risalto dalla pandemia sono ancora tutt’altro che risolti, a partire dalla necessità di una retribuzione migliore che tenga conto delle responsabilità e dei maggiori carichi di lavoro. Fino ad oggi, infatti,  non si è riusciti ad offrire strumenti per rendere la professione più attrattiva, per fermare sia l’esodo all’estero dei giovani medici, sia i prepensionamenti di massa. L’intesa siglata Conferenza Stato-Regioni non  viene incontro a queste nuove necessità”.

“Auspichiamo, per questo, l’avvio del percorso per il rinnovo contrattuale per il triennio 2019 -2021 affinché si  recepiscano i contenuti in tema di sanità e di medicina presenti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In questo modo si potranno delineare da subito nuove tutele  per i medici a partire dal riconoscimento dell’infortunio sul lavoro, alla luce delle centinaia di morti e ammalati  in seguito al contagio da covid”.

“Il Governo deve aprire una stagione  nuova che abbia al centro  politiche di sostegno  alle pari opportunità per le donne medico, ormai parte maggioritarie nella professione e  delineare, al tempo stesso,  nuove tutele  per il lavoro medico. Sono queste le priorità  che da subito bisognerà affrontare per  risollevare le sorti della medicina generale convenzionata”, conclude.

29 aprile 2022
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